P.A.: DONNE, COSTRETTE AD UN ANNO DI LAVORO IN PIU’

Dal 1§ gennaio alle donne della pubblica amministrazione servono 61 anni di et…, anzich‚ 60, per vedere riconosciuto il diritto di andare in pensione. ? entrata in vigore la riforma nel pubblico impiego, che mira a portare al 2018 il limite a 65 anni sia per gli uomini che per le donne. Il primo impatto del provvedimento Š soft, anche se non potranno essere contente quelle donne che avevano gi… pianificato il ritiro dal lavoro: le interessate sono 3.500 in tutta Italia, mentre, a Pisa e provincia, i casi per adesso sono una ventina. L?introduzione della riforma Š graduale. Il limite d?et… pensionabile viene innalzato di un anno ogni biennio. Cos, al 2012 gli anni per avere il trattamento previdenziale diventeranno 62, nel 2014 saranno 63, nel 2016 ne serviranno 64, fino al salto del 2018 a 65. Secondo i calcoli dell?Inpdap, quest?anno erano 6.000 le donne pronte a fare gli scatoloni e lasciare il proprio impiego. La riforma ne ha bloccate 3.500; 2.500 dunque le fortunate. Riusciranno ad andare in pensione solo le lavoratrici che entro il dicembre scorso hanno compiuto 60 anni e con 20 anni di contributi. La legge Š stata imposta dall?Europa e risponde ad un principio di equit… nei trattamenti previdenziali tra uomini e donne. Ma Š anche dettata dall?esigenza di tenere in piedi il sistema di fronte all?aumento della longevit… della popolazione. Secondo le simulazioni dell?Inpdap la nuova normativa, inserita nel decreto anti-crisi approvato prima della pausa estiva, porter… ad un risparmio complessivo di 2,5 miliardi di euro. Risorse che andranno in un fondo della presidenza del consiglio per interventi sulle politiche sociali e familiari. A regime le donne del pubblico impiego coinvolte saranno quasi 255mila e, nel nostro territorio, il provvedimento interesser… almeno 2mila lavoratrici. Il settore maggiormente toccato dagli ?scalini? previdenziali sar… quello della scuola, poi quello del servizio sanitario nazionale, Regioni ed enti locali, Ministeri, Universit…, enti pubblici non economici, agenzie fiscali, enti di ricerca. Dai nuovi requisiti restano fuori magistrate, ambasciatrici e professoresse universitarie. I vecchi canoni rimangono validi anche per le donne poliziotto, le soldatesse e le appartenenti alla guardia di finanza, alle forze di polizia ad ordinamento civile e al corpo nazionale dei vigili del fuoco. La Cgil si Š schierata contro la riforma, ®in un momento di crisi come questo; prima sarebbe giusto parificare altre questioni, a partire dall?occupazione, dalle retribuzioni, dal lavoro. Si tratta di un inaccettabile accanimento contro le donne¯. Per l?Ugl ®non Š attraverso l?equiparazione dell?et… pensionabile che si rende giustizia alle discriminazioni cui sono soggette le lavoratrici, alle quali andrebbe lasciata libert… di scelta¯. Sulle questioni previdenziali intervengono anche i Cobas Pisa: ®Lacrime di coccodrillo quelle ?versate? dal Nidil Cgil che ha inviato – alla vigilia del Natale – ai pi— alti rappresentanti istituzionali una lettera per chiedere la sospensione dell?adozione dei nuovi coefficienti di calcolo previdenziali e l?istituzione della commissione per la verifica dei criteri che determinano i coefficienti stessi, come previsto dal Protocollo sul Welfare del 23 luglio 2007¯. ®Lacrime di coccodrillo – proseguono i Cobas – perch‚ la Cgil sottoscrisse quel protocollo nonostante l?opposizione di tanti lavoratori e studenti. Dal 1§ gennaio 2010 e con cadenza triennale partir… un adeguamento al ribasso dei cosiddetti coefficienti di trasformazione, cioŠ una riduzione di quei numeri che moltiplicati per i contributi effettivamente versati dal singolo ridurranno nettamente il valore dei futuri importi pensionistici. La perdita per gli attuali quarantenni Š di circa 3-4.000 euro annui e per i nuovi assunti di oltre 5.000 euro. Con il passar degli anni – denunciano i Cobas – le perdite saranno ancora pi— consistenti¯.ÿ

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