I negoziÿpossono aprire come e quando vogliono. La sospensiva del Tar che ha accolto il ricorso dei supermercati Pam a Pontedera sull`orario nei giorni festivi ha riacceso la polemica. Il tribunale amministrativo ha dato momentaneamente torto alla Regione Toscana che vuole continuare con le turnazioni nonostante la liberalizzazione decisa dal governo. Contro il verdetto di nuovo la Confesercenti. Il direttore Massimo Biagioni afferma ®che si scatenata una guerra fra i gruppi della grande distribuzione per accaparrarsi quote di mercato nelle giornate festive. Ci metter ancora pi in difficolt i negozi di vicinato che non possono permettersi dipendenti pagati in straordinario e comporter flessibilit selvaggia per il personale nei centri commerciali¯.La Cgil d`accordo: peggioreranno le condizioni dei dipendenti delle catene commerciali e si consolider il loro monopolio. Intanto si attende un altro pronunciamento del Tar per un ricorso analogo presentato dalla Carrefour a San Giuliano tenne (Pisa). Sei sindaci della zona si sono riuniti e hanno per ora deciso di continuare con la disciplina regionale. L`assessore toscano al Commercio Cristina Scaletti ha ricordato che l`ultima parola spetta alla Corte costituzionale a cui la Regione si appellata sostenendo che gli orari di negozi sono si sua competenza e non del governo.La Nazione, 10.02.2012ÿÿ Non condividiamo la decisione del Tar di accogliere la richiesta di sospensiva dell`ordinanza del Comune di Pontedera sull`orario di apertura di negozi e supermercati¯. Cinzia Bernardini, segretaria provinciale della Filcams Cgil di Pisa, dice chiaro e tondo (e con lei anche Sandro Cini, responsabile Confcommercio della Valdera) che quell`ordinanza non le piace, ma soprattutto definisce ®grave che, in attesa di una decisione definitiva, si sospenda un`ordinanza che frutto di un accordo tra tutte le parti sociali¯. Che tradotto significa sabotare un accordo perl`interesse di uno contro il parere di tutti gli altri.®Il Comune di Pontedera, come tutti gli altri Comuni della provincia di Pisa – ricorda Bernardini all`inizio dell`anno aveva sottoscritto accordi, sostenuti da tutte le associazioni, che applicando la legge regionale, individuavano 20 aperture domenicali e l`obbligo di chiusura per 8 festivit civili e religiose¯. Secondo la sindacalista ®la liberalizzazione selvaggia degli orari sbagliata, non c` rilancio dell`economia e dei consumi perch quello che manca alle persone e alle famiglie sono i soldi da spendere non le occasioni per farlo, mettere in relazione l`andamento dei consumi con le aperture dei negozi 24 ore su 24 e 365 giorni all`anno mistificatorio¯, ma soprattutto ® un provvedimento sbagliato perch porter conseguenze negative sulla rete distributiva, penalizzando i piccoli negozi a favore della grande distribuzione¯. Infine, la Cgil chiede a tutti i comuni della provincia pisana di fare ®tutto quantopossibile per riaffermare la giustezza delle decisioni prese, confermando una scelta politica che abbiamo sostenuto e condiviso, mentre da parte nostra metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per la tutela delle condizioni di lavoro nel commercio¯.Intanto, i sei comuni dell`area pisana (Pisa, Calci, San Giuliano Terme, Cascina, Vicopisano e Vecchiano) si riuniranno il 22 febbraio per fare il punto della situazione, ovvero solo dopo che il Tar si sar pronunciato anche sul ricorso presentato da Carrefour contro l`ordinanza del comune di San Giuliano Terme. Nel corso di quella riunione si cercheranno di individuare soluzioni condivise che tengano conto anche dei pronunciamenti del tribunale amministrativo relativamente alle liberalizzazioni e proprio per questo si deciso di aspettare il pronunciamento dei giudici sul ricorso di Carrefour mantenendo fino ad allora in essere le ordinanze gi adottate e che ricalcano le indicazioni regionali che disciplinano le aperture domenicali secondo un calendario uniforme che salvaguardia le festivit di Natale, Pasqua, Ferragosto, Primo maggio e 25 aprile.ÿGabriele Masiero, L’Unit Toscana, 10.02.2012ÿ
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