Mugnai (Cgil AR) su Banca Etruria: bene la difesa dei lavoratori ma adesso si pensi ai piccoli risparmiatori e alle Pmi

?Con la Bce il Governo italiano avrebbe dovuto tenere un altro atteggiamento. Adesso azioni di salvaguardia in sede parlamentare in occasione della conversione in legge del decreto??Siamo consapevoli che il decreto del Governo salva i posti di lavoro. 600 nella citt… di Arezzo che salgono ad 800 se consideriamo la provincia. E che arrivano a 6mila se conteggiamo tutti gli addetti delle quattro banche interessate. Siamo altrettanto consapevoli che in assenza del decreto, il futuro di Banca Etruria sarebbe stato il fallimento, con la data gi… in calendario: 1 gennaio 2016.Il tema dell?occupazione non esaurisce, per•, la riflessione sulle conseguenze del decreto. La perdita di qualsiasi valore delle azioni e delle obbligazioni di Banca Etruria Š una vera e propria zona d?ombra dove si perdono le tracce dei risparmi di cittadini, famiglie, piccoli imprenditori. Un tessuto sociale importante, sideralmente lontano da quello rappresentato da speculatori e grandi investitori. E per questa zona d?ombra c?Š una duplice domanda. La prima Š se poteva essere evitata e la seconda Š se sono possibili azioni correttive in sede di conversione in legge del decreto.Quanto alla prima domanda, la Cgil ritiene che l?atteggiamento della BCE che ha negato l?accesso al Fondo interbancario di tutela dei depositi sia stato ingiusto, strumentale e dannoso. E la Cgil Š convinta che il Governo, in considerazione della legittimit… di questa strada, avrebbe potuto e dovuto tenere un atteggiamento diverso nel rapporto con la BCE. Altri soggetti chiamati a rispondere di questa zona d?ombra sono i vertici aziendali degli ultimi anni. I bilanci, le ispezioni di Banca Italia, le difficolt… progressive dell?istituto di credito rendevano evidente che azioni e obbligazioni erano prodotti oggettivamente a rischio. Perch‚ hanno dato l?indicazione di continuare a venderli creando panieri quanto meno fragili per i consumatori? E dove erano o come agivano le strutture ispettive di Banca Italia?In queste ore i nostri uffici della Federconsumatori sono affollati di persone, molte delle quali pensionate, che chiedono un aiuto per difendere i loro risparmi. La nostra federazione svolger… il suo compito ma come Cgil non possiamo sottolineare che siamo di fronte ad un grave problema che poteva e doveva essere evitato, nella consapevolezza della prevedibile conclusione dello stato di crisi di Banca Etruria.Adesso chiediamo che il Parlamento, in fase di conversione del decreto in legge, individui tutti i possibili meccanismi per salvaguardare i piccoli risparmiatori che fino all?ultimo hanno guardato con fiducia a quella che consideravano la loro banca. E un?azione positiva chiediamo anche in relazione alla cosiddetta bad bank e alle iniziative che questa potr… intraprendere verso quella parte del sistema delle piccole e medie imprese che, con la stessa logica di fiducia, ha lavorato fino all?ultimo con Banca Etruria. com?Le ragioni della crisi di Banca Etruria? Nota della Rsa Fisac Cgil di Banca EtruriaDopo un primo momento di soddisfazione per la salvaguardia dei posti di lavoro, Š doveroso fare un approfondimento, per meglio comprendere come mai si Š giunti ad una soluzione non indolore per clienti, soci e gli stessi dipendenti (spesso anch’essi soci e obbligazionisti) costretti a pagare per errori commessi da amministratori e dirigenti che definiamo come minimo incapaci.La FISAC ? CGIL da molto tempo sosteneva che l’Azienda stava smarrendo la sua vocazione di banca popolare al servizio del territorio. La mutata vocazione unita alla recessione degli ultimi anni, cui si Š unita una scriteriata gestione creditizia, hanno condotto alla crisi irreversibile del nostro istituto.Siamo cos giunti al commissariamento, da noi ritenuto tardivo, e poi all’attuale vicenda dove per salvare il salvabile Š stata adottata una soluzione mai sperimentata: oltre ai dipendenti, anche gli azionisti e i detentori di obbligazioni subordinate sono stati obbligati al sacrificio.Se i vertici del nostro Istituto non avessero adottato una politica aziendale cos spregiudicata, calcando fino all’ultimo la mano su certi strumenti finanziari e facendo continue pressioni sui colleghi pur di raggiungere il budget che gli garantiva premi aziendali cospicui, certi episodi ai quali purtroppo quotidianamente assistiamo all’interno delle nostre agenzie, non si sarebbero verificati. Tra l’altro capiamo la rabbia dei clienti ma Š evidente che anche noi siamo vittime e parte lesa in questa vicenda.Se i nostri amministratori e i dirigenti, loro braccio esecutore spesso pavidamente silente, non avessero avvallato operazioni creditizie sconsiderate, non avremmo dovuto assistere alla fine indecorosa della nostra Azienda.Una cosa Š certa: se venissero accertate responsabilit… per dolo o colpa grave da parte di qualsiasi soggetto coinvolto nel tracollo del nostro Istituto, questi dovranno risponderne in prima battuta di fronte alla propria coscienza e subito dopo di fronte alla legge.Una riflessione merita l’atteggiamento che in questa vicenda ha tenuto la politica che per lungo tempo si Š astenuta dal prendere una posizione decisa e trasparente. Era chiaro a tutti che la situazione stava prendendo una piega preoccupante, ma Š stato scelto di non intervenire, rimandando decisioni importanti come, per esempio, il recepimento delle direttive europee in materia di bail in, propedeutico ad affrontare i problemi delle banche commissariate.Siamo infine arrivati agli ultimi giorni, in cui doveva essere trattato con la BCE il salvataggio delle quattro banche, ma era evidente che la forza contrattuale era molto bassa. L’opzione di salvare le 4 banche commissariate grazie all’intervento Fondo Interbancario di Tutela Š stata bocciata dall’Europa, che ha confezionato una soluzione che conteneva una penale da pagare, una sorta di dazio per il lasciapassare al salvataggio degli Istituti. Da qui, il sacrificio degli azionisti e dei detentori di obbligazioni subordinate.Se la politica avesse avuto il coraggio e la forza di assumere decisioni in tempi brevi, anche sfidando l’Europa, ora non faremmo i conti con soluzioni calate dall’alto, che inevitabilmente penalizzeranno un sistema creditizio gi… in forte sofferenza. Auspichiamo che la politica a questo punto si assuma delle responsabilit…, e che in fase di attuazione parlamentare dei Decreti, sia posta particolare attenzione sui risparmiatori, con soluzioni che risultino meno dolorose di quelle ad oggi prospettate. comÿ

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