In dieci anni, dal 2005 ad oggi, la Toscana ha perduto ben 1.400 negozi della moda: l’allarme della presidente regionale di Federmoda-Confcommercio, Federica Grassini, oggi impegnata nell’assemblea nazionale della federazione in Corso a Firenze. Dagli 8.679 del 2005 – ha affermato – siamo passati ai 7.277 del 2015. Un’emorragia che per fortuna sembra attenuarsi, visto che nell’ultimo anno abbiamo perduto soltanto 72 attivit nel confronto con il 2015. Secondo i dati di Unioncamere Toscana, in Toscana a fine 2015 le imprese del settore sono 7.277, per un totale di 11.399 unit locali attive. Finora le politiche urbanistiche di tante citt – ha detto Grassini – hanno favorito solo i grandi insediamenti commerciali, dove la moda spesso rappresentata solo dalle grandi catene. Ma se non vogliamo che i nostri centri storici perdano la vitalit dobbiamo aiutare i piccoli negozi della rete tradizionale a sopravvivere. Il rischio la desertificazione, come accaduto in tanti paesi europei che ora infatti stanno tornando sui loro passi, vedi l’esempio della Francia.(ANSA).Moda: Confcommercio, piccoli negozi portano coesione socialeLa permanenza di piccoli negozi multibrand di moda nei centri cittadini fondamentale perch questi garantiscono coesione sociale, ascolto da parte dei negozianti dei problemi che hanno i consumatori. Lo ha detto Renato Borghi, presidente di Federmoda Italia Confcommercio, oggi a Firenze per l’assemblea nazionale della federazione, che si svolge in concomitanza con Pitti Immagine Uomo. Non c’ nella nostra visione una citt per il cittadino residente e una per il commercio, un tutt’uno. Noi non chiediamo politiche ‘panda’ di difesa a tutti i costi del dettaglio tradizionale, chiediamo delle politiche che servano a mantenere coesione sociale, sicurezza, vivibilit nelle citt : non un problema del commercio, un problema del vivere sociale all’interno delle nostre citt .(ANSA).
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