MOBILITAZIONE CONTINUA PER GIOVANI E PRECARI PER ESODATI E LICENZIATI NON PENSIONABILI

Non ? passato molto tempo da quando il Governo ha deciso di non fare l?accordo sulla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, togliendo la reintegra nei licenziamenti economici ingiustificati.Quella scelta accolta con plauso da molti commentatori ?indipendenti? per il tratto decisionista dell?esecutivo (gli stessi che avevano accusato per anni la CGIL di non voler fare accordi), ha trovato al contrario nel Paese una forte ostilit? e nella CGIL uno strumento di mobilitazione formidabile. Il corto circuito con l?opinione pubblica e l?opposizione sociale hanno portato i partiti che sostengono il governo prima e l?esecutivo poi a cambiare idea.Il PPP, Partito del Partito Preso, ? stato costretto a cambiare posizione. E? la prima volta che accade e infatti il reintegro del lavoratore licenziato ingiustamente ? stato reintrodotto anche nel caso di licenziamenti per motivi economici. Certo, questa disponibilit? oggi ? in carico alla discrezionalit? del giudice, non ? pi? l?art. 18, ma non vi ? dubbio che rispetto all?originale disegno del governo si ? fatto un passo in avanti perch? lo strumento principale di deterrenza (la reintegra), non viene pi? cancellato. Un primo risultato, al quale non ne corrispondono altri sui diversi capitoli della riforma.Infatti sulla lotta alla precariet?, sulla universalizzazione delle tutele, a partire dall?estensione degli ammortizzatori sociali, sulla salvaguardia dei lavoratori anziani e sui cosiddetti esodati, non ci sono stati ancora passi avanti.Al contrario, su alcuni punti, il gambero ha imposto il proprio passo. Confindustria, dal canto suo, avendo scommesso tutto sull?atto di forza del Governo, ? arrivata a dire che ? meglio non farne pi? di nulla. Tutto torni come prima!Per noi al contrario, serve cambiare e la mobilitazione deve continuare perch? giovani e precari, esodati e licenziati inpensionabili non siano lasciati al loro destino.Parte il confronto parlamentare, noi lo dovremo presidiare con l?iniziativa per correggere questi errori ma anche per affermare che senza crescita e senza equit? non c?? riforma che possa difendere il Paese dai suoi problemi. Per questo non saranno solo proteste ma anche proposte per crescita, fisco, redditi e una buona riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Una prima occasione l?avremo in Toscana il 17 e 18 aprile nel convegno sull?Italia di Mezzo. Perch? il movimento che si ? mosso nel Paese non chiede solo la difesa dell?esistente ma una valida alternativa per battere la crisi.Alessio GramolatiFirenze, 11 aprile 2012

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