Meno parlamentari democrazia più debole. Rosy Bindi: votiamo No alla deriva populista.

Un appello a votare No al prossimo referendum del 20/21 settembre sul taglio dei parlamentari, aperto da Rosy Bindi e sottoscritto da oltre 100 firme in tutta Italia. Uno schieramento ampio e plurale, espressione delle diverse culture politiche progressiste, mobilitato in difesa della democrazia parlamentare. Sono cattolici democratici, esponenti della sinistra, amministratori locali, personalità dell’antimafia e della sanità pubblica, dirigenti sindacali, docenti universitari, intellettuali, esponenti della cooperazione, dell’associazionismo cattolico e laico uniti dal No alla deriva populista. L’appello denuncia l’inganno di una proposta referendaria demagogica che lascia intatti i nodi che ostacolano il funzionamento della nostra democrazia. Per i firmatari il taglio draconiano dei parlamentari non inciderà sulla mancanza di efficienza ed efficacia del Parlamento che richiede piuttosto una riforma seria del bicameralismo perfetto e dei regolamenti parlamentari. L’anomalia di un Parlamento di nominati verrà superata solamente da una nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini il potere di scelta, al contrario la riduzione numerica di deputati e senatori rafforzerà il potere delle segreterie di partito, rischiando di accentuare il profilo oligarchico delle Camere. Un Parlamento rimpicciolito sarà inevitabilmente più debole di fronte ai veri poteri forti del paese e meno rappresentativo. Saranno penalizzate le donne, che ancora non hanno ottenuto una effettiva parità di genere; le regioni più piccole e i territori meno popolosi, con gravi disparità. Inoltre, rischiano di non avere voce le formazioni più piccole, le minoranze, le diverse culture politiche del Paese. La riduzione dei costi della politica, sottolinea ancora l’appello, non passa dal risparmio irrisorio che si otterrebbe con una rappresentanza dimezzata, ma dalla riduzione dei privilegi e dalla capacità di incidere sui costi dei poteri economico finanziari. Il documento, aperto a tutti coloro che lo vorranno sottoscrivere, vuole essere anche un contributo rivolto a tutta l’area democratica e riformista, cattolica e laica, affinché abbia un sussulto di dignità politica e culturale di fronte ad un voto che non ammette silenzi, inerzie o semplice indifferenza. L’appello promosso da Rosy Bindi è infine anche un invito ad una forte e consapevole partecipazione alla campagna referendaria, in modo che il risultato sia frutto di un libero e approfondito confronto sui valori della nostra Costituzione e della nostra democrazia. La prima firma è quella di Rosi Bindi, subito dopo di lei quelle di Pietro Grasso, Luigi Ciotti, Carla Federica Nespolo…..

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