MEI XI: UNA STORIA DIVERSAMENTE EMBLEMATICA

˜Diversamente, perch? la storia di Mei Xi ? emblematica due volte: la prima per il rapporto sproporzionato in negativo, che c?? fra il lavoro che fanno i giovani cinesi da poco arrivati in citt? ed il salario che ricevono. Un salario appena normale per una quantit? di lavoro che normale non ?.La giovane cinese ?ma non crediamo assolutamente all?eccezionalit? del caso- riceveva 900 euro di stipendio, di cui 500 nei modi previsti dalla Legge e 400 a nero. In cambio di questo salario l?orario di lavoro era secondo necessit?, cio? dalle 8 alle 15 ore. Compresa la domenica naturalmente, perch? per i cinesi il giorno di riposo non esiste. Mei Xi come la gran parte dei suoi connazionali dormiva nello stanzone, in condizioni che saranno state certo igienicamente discutibili, ma che le permettevano, probabilmente, di risparmiare una parte di quei 900 euro per mandarli in Cina, dove vivono ancora il marito ed il figlio.Mei Xi accettava tutto, ma aveva una pretesa, eccessiva per i suoi datori di lavoro, quella di tornare un mese nel suo Paese per rivederli. Una pretesa che ha portato i suoi datori di lavoro a licenziarla in tronco, gettandola anche materialmente fuori dall?azienda, senza un soldo, senza un posto per dormire, senza pi? niente.E qui il caso ha fatto si che la sua storia divenisse emblematica anche in modo diverso: emblematica perch? Mei Xi ha denunciato all?Ispettorato del Lavoro i suoi padroni cinesi, cos, per una volta almeno, se un datore di lavoro cinese passer? dei guai (molto lievi temo) sar? per˜ l?iniziativa di un lavoratore cinese sfruttato e non per quella dell?Assessore Milone.La vicenda ? stata del tutto casuale, la ragazza cinese girava per Prato piangendo, due ragazze italiane l?hanno avvicinata e portata al riparo sotto le logge della Camera del Lavoro, l un dirigente l?ha incontrata e, capita un po? la storia, l?ha accompagnata dal responsabile dell?Ufficio Vertenze.Qui Xi Mei ? stata ascoltata, grazie all?aiuto di un interprete, italiano, che conosce bene il cinese, ed alla fine ha deciso spontaneamente di procedere contro i suoi datori di lavoro.L?Ufficio Vertenze della CGIL ha deciso di tentare una mediazione in extremis, dato che la partenza prevista per la Cina era a data strettamente ravvicinata. Ci sono stati contatti con i responsabili ed i loro delegati, ma le condizioni proposte sono risultate assolutamente insufficienti.Da qui la scelta definitiva della via legale. Dove porter? non ? chiaro, come non possiamo sapere quale sar? il futuro di una ragazza disperata e coraggiosa, ma che trover? di sicuro le porte chiuse in questa citt?, quello che possiamo dire ? che per una volta la disperazione ha trovato accoglienza ed una risposta, per quello che potr? essere fatto nella situazione data. Speriamo che non resti l?unico caso.

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