Medici, sindacati: proclamato stato di agitazione per segnalare rischio tracollo medicina territoriale

Le organizzazioni sindacali Federazione CIPe SISPe SINSPe, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, La.Pe.L, SIMET, SMI, SNAMI, denunciano le condizioni di malessere della categoria medica e annunciano lo stato di agitazione.
“Dichiariamo lo stato di agitazione per segnalare all`intera opinione pubblica i rischi del tracollo della medicina territoriale e conseguentemente le serie ripercussioni sulla popolazione”, spiegano in una nota congiunta le organizzazioni sindacali della medicina generale e della pediatria di libera scelta..
“Siamo davanti ad una tragedia che sta investendo i cittadini e il mondo delle professioni mediche. Sono duecento i colleghi morti sul lavoro dall`inizio della pandemia. In questa seconda fase della pandemia – spiegano – stiamo assistendo non solo al collasso degli ospedali e dei pronto soccorso, ma anche al collasso del territorio”. “I medici di medicina generale stanno continuando a svolgere, in piena pandemia, la loro l`attività ordinaria, tra mille difficoltà, considerando la contrazione dei servizi specialistici, ormai tutti shiftati verso la cura della covid, nei confronti dell`utenza. Attività ordinaria che consiste nel curare pazienti neoplastici, diabetici, oncologici ed in più si occupano della presa in carico dei malati covid che devono essere monitorati a domicilio (se ne ricovera mediamente 1 su 35) con tutte le prescrizioni relative alle disposizioni di quarantena e fine quarantena. Un carico di lavoro che sta aumento in maniera esponenziale e che non è più sostenibile”.
Inoltre, denunciano i sindacati, “i medici sono sottoposti a turni di lavoro massacranti anche a causa di colleghi malati di covid”. Sono, infatti, più di 20mila i sanitari infettati, tra cui i medici di medicina generale, con gli ambulatori scoperti “per i quali a volte non si riesce a trovare sostituti; chi rimane deve svolgere il lavoro anche per altri”.
“Fino adesso, davanti a queste condizioni drammatiche non abbiamo visto alcun investimento strutturale per potenziare la rete territoriale della medicina generale, con l`assunzione delle Usca, con il potenziamento degli organici degli uffici di igiene e sanità pubblica, con la previsione di nuove assunzioni dei medici di medicina generale convenzionati, di guardie mediche, di medici d118 e medici penitenziari e dei pediatri di libera scelta. Chiediamo tutele per tutti i colleghi ammalati senza copertura Inail. Per queste ragioni dichiariamo lo stato di agitazione per segnalare all`intera opinione pubblica i rischi del tracollo della medicina territoriale e conseguentemente le serie ripercussioni sulla popolazione”, concludono.

E.G. da ildiariodellavoro.it

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