MANOVRA: CGIL, TAGLIA 12MILA MEDICI. PRONTO SOCCORSO A RISCHIO

Il dimezzamento dei precari nel pubblico impiego e la cancellazione dell’80% delle consulenze, cosi’ come previsto dalla manovra economica del Governo, mette a rischio, nelle Regioni che la recepiranno, il funzionamento dei servizi per l’emergenza e i pronto soccorso dove lavorano gran parte dei 12.000 medici precari. Lo dichiara Massimo Cozza della Cgil Medici precisando che il taglio del 50% dei circa 7.000 medici a tempo determinato, censiti dalla Ragioneria Generale dello Stato, e dei medici precari ‘invisibili’ con rapporti di lavoro atipici e di consulenza, si aggiungera’ alla mancata sostituzione per il blocco del turn over dell’80% dei medici dipendenti che andranno in pensione.Una miscela esplosiva – spiega – che nei prossimi due anni potra’ determinare nella sanita’ pubblica una carenza complessiva di 12.000 medici, e il taglio del 10% delle prestazioni mediche erogate ai cittadini.Ancora piu’ grave – aggiunge Cozza – la situazione sara’ nelle Regioni soggette ai piani di rientro – Lazio, Campania, Molise, Calabria, Abruzzo e Sicilia – dove il blocco del turn over e’ spesso totale.Ad esempio nel Lazio, che vede la presenza di circa 1.500 medici precari, sono a forte rischio di chiusura alcuni reparti del Policlinico di Roma, dalla pediatria a servizi di radiologia e di rianimazione, e i pronto soccorso di alcuni ospedali di provincia.I medici che rimarranno a lavorare vedranno congelati per tre anni i loro stipendi ed avranno un carico maggiore di lavoro, a partire dalle guardie ospedaliere. La controriforma di Brunetta paradossalmente sembra rimanere intatta, ma per premiare la professionalita’ e la produttivita’ rimane in piu’ la sola indennita’ di vacanza contrattuale, cioe’ 24,21 euro mensili lordi.Perche’ – chiede l’esponente della Cgil – un signore che guadagna 500.000 euro non fa alcun sacrificio, cosi’ come i grandi evasori coperti dallo scudo fiscale, mentre la manovra ricade in gran parte sui dipendenti pubblici, e ai medici non verra’ dato l’aumento stimato in 280 euro mensili ? E’ questo il cuore del’iniquita’ della manovra che ricade sulle spalle dei soliti noti.Per chiedere al Governo ed al Parlamento di cambiare le iniquita’ della manovra, conclude Cozza, invitiamo tutti i medici del servizio sanitario nazionale alla mobilitazione, a manifestare insieme a tutto il pubblico impiego il 12 giugno a Roma con la CGIL, fino ad arrivare allo sciopero generale che dovrebbe essere proclamato entro giugno. E siamo pronti anche a proteste unitarie con gli altri sindacati medici ASCA

Pulsante per tornare all'inizio