Un incontro con il ministro per i Beni culturali Massimo Bray, accompagnato da una manifestazione nazionale a Roma: quanto stato richiesto da Cgil, Cisl e Uil, per discutere dell’ipotesi di liquidazione del Maggio musicale fiorentino, emersa dopo l’incontro di gioved a Roma tra Bray, il sindaco Matteo Renzi, il governatore toscano Enrico Rossi e il commissario dell’ente lirico Francesco Bianchi. Della questione si parlato oggi nel corso dell’assemblea dei lavoratori organizzata dai tre sindacati al teatro del Maggio. Spiegato anche che in settimana ci sar anche un incontro con Rossi, accompagnato da un presidio, e che sono stati richiesti confronti anche con il prefetto di Firenze Luigi Varratta e il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Dall’assemblea emersa una netta contrariet dei lavoratori all’ipotesi di liquidazione – ha spiegato Paolo Aglietti della Cgil – di fatto, si tratta di una strada sbagliata da seguire, se l’obiettivo quello di rilanciare il Maggio e non di chiuderlo: cos, invece, gli enti pubblici che sono soci della fondazione dimostrano solo di non essere in grado di assolvere agli impegni presi nei confronti dell’ente. La liquidazione confermerebbe solo il loro fallimento operativo. Aglietti ha anche criticato il tweet con il quale il sindaco Matteo Renzi ha definito ieri il Maggio ‘uno stipendificio’. Non ci sembra – ha commentato – che in questa situazione Renzi possa contribuire a rasserenare gli animi usando termini del genere; cos offende la stragrande maggioranza dei dipendenti del teatro, entrata per concorso pubblico o comunque attraverso selezioni, dunque la smetta. Renzi – ha aggiunto Aglietti – non pu cavarsela cos, scaricando la responsabilit di sue scelte sbagliate sui dipendenti del Maggio. (ANSA).
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