Riapertura di un tavolo di confronto tra tutte le parti per cercare la via di una soluzione concordata e necessit di aprire una discussione a livello governativo su tutte le fondazioni liriche colpite da una crisi debitoria generalizzata che sta mettendo in discussione la sopravvivenza stessa di un settore centrale della cultura nazionale. E’ quanto emerso oggi nella riunione sulla crisi del Maggio musicale fiorentino avvenuta a Firenze nella sede della Regione. All’incontro hanno preso parte, in rappresentanza dei soci pubblici dell’ente lirico gli assessori regionali Cristina Scaletti (cultura) e Gianfranco Simoncini (attivit produttive), il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci e l’assessore del Comune di Firenze alle attivit produttive Sara Biagiotti, oltre ad esponenti di Cgil, Cisl e Uil. Il quadro della situazione proposto dai sindacati – si legge in una nota della Regione – si caratterizza per il rigetto da parte del commissario straordinario Bianchi delle proposte alternative approvate dai lavoratori del Maggio, basate su ammortizzatori sociali come i contratti di solidariet e la possibilit di discutere alcune indennit contrattuali. A fronte di un piano di risanamento per un risparmio di 4 milioni annui e 120 licenziamenti, i sindacati hanno presentato un ‘controprogramma’ che darebbe luogo , se applicato, a un milione e mezzo di tagli ai costi con una diversa organizzazione del lavoro e senza alcun licenziamento. Il commissario Bianchi, nel corso di un incontro avvenuto lo scorso sabato con i sindacati ha per rifiutato la proposta definendola ‘economicamente insufficiente’; per questo motivo oggi Cgil, Cisl e Uil sono impegnati nella stesura di un secondo ‘contropiano’, pi ‘robusto’ sotto il profilo dei risparmi, che presenteranno domani ai vertici del teatro. (ANSA).
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