Tenere sempre alta l’attenzione sui fenomeni legati alle infiltrazioni mafiose, a tutti i livelli, coinvolgendo i giovani nella conoscenza del fenomeno. E’ quanto ha detto oggi la vicepresidente Stefania Saccardi stamattina, in occasione della presentazione di tre progetti scolastici approvati dalla Regione nell’ambito del bando (e proposti da Centro nazionale per il volontariato, Arci Toscana e Istituto storico della Resistenza di Pistoia), promosso dal Centro di documentazione Cultura della Legalit Democratica. Basta dare un’occhiata all’attualit – ha spiegato Saccardi – ai tanti vasi che vengono scoperchiati e al marcio che ne fuoriesce per capire quanto sia fondamentale il lavoro avviato con le scuole, un lavoro che la Regione cerca di portare avanti con grande convinzione. Il percorso che hanno iniziato da poche settimane oltre 3 mila ragazzi in tutta la regione di grande importanza. Dopo la chiusura del bando e l’approvazione dei progetti, stato spiegato, gli stessi sono stati proposti alle scuole toscane che hanno avuto tempo fino al 20 settembre per aderirvi. In tutto ne sono state coinvolte 184 classi, per 61 scuole di ogni ordine e grado, e 41 soggetti, fra associazioni e istituzioni. Le attivit sono iniziate a novembre e dureranno fino a maggio. Al termine dei vari percorsi sar organizzata una giornata conclusiva nel corso della quale verranno illustrati i risultati delle attivit svolte. Tre erano i temi nell’ambito dei quali i soggetti dell’associazionismo sono stati coinvolti per sviluppare le loro proposte: uso responsabile del denaro (consumi indotti e consumi consapevoli; conseguenze socio-economiche del sovra-indebitamento delle persone; fenomeno dell’usura; dipendenza da gioco); antimafia attiva (esperienze di scambio e gemellaggio fra le scuole toscane e quelle delle regioni maggiormente colpite dal fenomeno mafioso); memoria e storia delle stragi che hanno interessato la Toscana nel dopoguerra (nel XXI anniversario della strage di via dei Georgofili , 40ø della Strage dell’Italicus e 30ø della strage del Rapido 904). (ANSA).
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