Le mafie fatturano pi di 170 miliardi l’anno. Al 7 gennaio 2013 erano 1702 le aziende confiscate in via definitiva, il 70% in pi dall’inizio della crisi, quelle sequestrate sono dieci volte tanto. Tutti i settori e le regioni sono coinvolti: tra i settori produttivi, una percentuale molto alta riguarda il terziario (55%), l’edilizia (27%) e l’agroalimentare (6%). Il numero maggiore di aziende sequestrate e confiscate sono in Sicilia (36%) in Campania (29% e in Lombardia (13%). Facendo una stima al ribasso, i lavoratori coinvolti sono stati pi di 80 mila di cui circa 72 mila – spesso inconsapevoli della mafiosit del proprio datore di lavoro – hanno pagato con il licenziamento e la disoccupazione. Per questo il Comitato promotore della campagna Io riattivo il lavoro, costituito da Cgil, Libera, Acli, Arci, Avviso Pubblico, Legacoop, Sos Impresa e il Centro studi Pio La Torre, hanno indetto una conferenza stampa per chiedere al Parlamento di votare in fretta il testo che recepisce i contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare presentata dal Comitato. Il testo prevede, tra le altre cose, maggiori competenze e personale all’Agenzia nazionale per i beni confiscati, la creazione di un Fondo di rotazione per risolvere il problema dei credito bancario, pagare gli stipendi dei lavoratori e sostenere i costi dell’emersione alla legalit delle imprese, ed una serie di interventi in favore delle aziende confiscate e sequestrate per favorire l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari. Si incentiva, infine, attraverso agevolazioni fiscali, la costituzione di cooperative di lavoratori disposti a rilevare l’azienda.Il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, ha rilevato che il testo base per la riforma dei beni confiscati gi stato approvato a larghissima maggioranza in commissione Giustizia (contraria solo Forza Italia) e in Commissione Antimafia stata approvata una relazione le cui conclusioni sono in sintonia con quel testo base. Anche le norme messe a punto dal ministro della giustizia Orlando il 29 agosto scorso relativamente alla criminalit organizzata, vanno nello stessa direzione. Su questa materia c’ la quadra – ha concluso Mattiello – la volont politica convergente e dunque si pu arrivare rapidamente alla riforma di cui abbiamo cos bisogno. Da Luciano Silvestri della Cgil, a Davide Pati di Libera, ad Antonio Russo delle Acli, a Pierpaolo Romani di Avviso Pubblico, arrivata la sollecitazione a non perdere tempo, un atto di responsabilit politica – hanno detto – l’uso sociale delle aziende che meritano di stare sul mercato dimostra che la mafia non imbattibile e sottrae consenso sociale alla stessa mafia. Sono 450 ad oggi le associazioni e le cooperative, da Trento ad Agrigento, che gestiscono i beni confiscati alle mafie. L’80% passano attraverso gli enti locali. Tra l’altro il Comitato Io riattivo il lavoro chiede un’ anagrafe dei beni confiscati ed un albo degli amministratori giudiziari, alcuni hanno decine di incarichi che fruttano milioni di euro, ha evidenziato Mattiello, ed anche su questo serve quanto prima chiarezza. (ANSA).
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