? un vero e proprio grido d?allarme quello lanciato dalle associazioni sindacali: ®Le cooperative sociali, indispensabili per lo stato sociale (sanit , assistenza alla persona) della provincia, sono allo stremo. A meno che i Comuni e gli enti locali non riconoscano subito l?aumento del costo del lavoro, dall?anno prossimo tutte le cooperative dovranno tagliare i servizi¯. L?annuncio dei rappresentanti della Confcooperative, Luca Rinaldi e Michele Martinelli, di Marcello Massei della Cgil-Funzione pubblica e di Garbi della Uil-Fpl. Le cooperative sociali attive in Lucchesia sono circa 45 e impiegano quasi 2000 persone. Sono ormai una realt fondamentale nei servizi di Welfare (lo stato sociale, appunto), in particolare per l?assistenza alla persona, come nel campo della sanit o degli asili nido. Perci, il mondo delle cooperative chiede il riconoscimento del contratto nazionale sottoscritto il 30 luglio, che prevede un aumento salariale di 130 euro in tre tranche da qui al 2009, e un contributo una tantum di 200 euro poich la vertenza stata chiusa con due anni di ritardo. ®Il punto che gli enti locali – accusano i sindacati – tendono a dimenticarsi l?applicazione del contratto o ad aspettare troppo a lungo ad applicarlo¯. ®La situazione insostenibile – spiega Rinaldi -: la redditivit delle cooperative scesa ormai all?1% e con l?aumento del costo della vita non possiamo pi tagliare i salari¯. Infatti, gli stipendi rappresentano l?80% dei costi di una cooperativa sociale e durante le aste durante le quali le cooperative si contendono l?affidamento dei servizi, la tendenza di andare al ribasso proprio degli stipendi ®non pi comprimibili¯, commenta Rinaldi. Altra richiesta quindi, separare il costo del lavoro dagli altri costi di gestione del servizio in sede di gara d?appalto: ®Quando le cooperative si contendono l?affidamento di determinati servizi da parte degli enti locali – spiega Massei – bisogna che nelle aste per chi offre il prezzo pi basso sia messo da parte il costo del lavoro, applicando ribassi sugli altri costi di gestione¯. Perci – concludono i sindacalisti – ®chiediamo attenzione su questi problemi alla conferenza dei sindaci (l?organismo che stabilisce le politiche socio-sanitarie). Se non saranno prese in considerazione le nostre richieste, peggiorer lo stato sociale. Dipendenti poco motivati e costi di gestione insostenibili porteranno a un taglio dei servizi di assistenza in tutta la provincia¯. Gabriele Olivatiÿ DA IL TIRRENO
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