Lo Spi torna in piazza il 5 novembre per chiedere modifiche alla legge di stabilit?

Il Direttivo del 31 ottobre 2014 ? stato aperto dalla relazione del segretario regionale Bruno Calzolari che vi riproponiamo nei punti pi? salienti.˜˜Soddisfazione per la manifestazione del 25 ottobreVi confesso che, per la complessit? della situazione, sociale e politica con la quale siamo chiamati a fare i conti, qualche giorno fa avevo, direi avevamo, qualche preoccupazione circa la piena riuscita di quell’appuntamento. Quando siamo usciti dalla metro, e abbiamo iniziato a muoverci per le strade di Roma, abbiamo iniziato a cogliere˜ il senso di ci? che stava avvenendo. Nonostante le difficolt? la gente era con noi e stava dimostrando di aver capito l’entit? della posta in gioco. Eppure avevamo, e dobbiamo averle ancora, presenti le discussioni dei giorni precedenti. Le difficolt? di molti nostri iscritti, anche attivisti sindacali che, forse per la prima volta nella loro vita, erano chiamati ad assumersi la responsabilit? di manifestare contro provvedimenti assunti da un governo guidato dal segretario del loro partito. Questo disagio io stesso l’ho provato anche se da semplice elettore di quel partito. Ma davanti a tutto c’era e c’? la giustezza sacrosanta delle nostre rivendicazioni convinti come siamo che queste rappresentino l’essenza stessa dei diritti, nel lavoro e di cittadinanza.˜˜Il dato che mi preme sottolineare, e che ci ha consentito di ottenere quello straordinario risultato di partecipazione ? la ritrovata unit? di tutta la CGIL. Questa ? la ?dote? pi? preziosa che abbiamo e che dobbiamo custodire con attenzione, ? indispensabile per ripartire.˜˜La legge di stabilit? – Con la legge di stabilit? si torna alle politiche depressive ai tagli ai servizi. Non c’? traccia di concreti interventi in grado di stimolare la ripresa n? in tema di politiche industriali n? sul versante sociale in riferimento ad una diversa e pi? equa redistribuzione della ricchezza. Oggi la progressivit? delle aliquote fiscali sancita dall’art. 53 della Costituzione, nella pratica ? diventata un optional. I grandi capitali finanziari vengono sistematicamente nascosti ma anche tenuti, alla luce del sole, nei paradisi fiscali. Il risultato ? l?incremento del tasso di disuguaglianzache ci colloca, tragicamente, ai vertici di questa classifica fra i paesi pi? sviluppati.˜ Il 10% della popolazione detiene circa il 50% della ricchezza del Paese, mentre l?ISTAT ci dice che 9 milioni e mezzo di persone hanno varcato la soglia della povert? e quasi 5 milioni, l?8% della popolazione, si trovano in una situazione di povert? assoluta. Ma c’? di pi?. Il taglio dell’IRAP, accolto con gioia da Squinzi, finir? per essere l’ennesimo regalo alle imprese, peraltro virtuale perch? la prima esigenza, quella vera anche per le imprese, ? di far ripartire i consumi delle famiglie.˜Investire nel welfare -˜ I Paesi che stanno uscendo dalla crisi, o che ne sono usciti come gli Stati Uniti hanno adottato politiche di rilancio degli investimenti, anche pubblici e, rafforzando il welfare, di trasferimento di risorse economiche verso gli strati pi? deboli della societ?.Un efficiente sistema socio sanitario, universalistico e pubblico, fa bene alla salute e migliora la qualit? della vita di milioni di cittadini, sopratutto i pi? deboli. Investire nel welfare e assumerlo come motore di sviluppo fa bene anche all’economia del nostro Paese. La legge di stabilit? proposta dal governo fa carta straccia di tutta quell’impostazione. Siamo in presenza di un taglio di trasferimenti alle regioni che, complessivamente, sfiora i sei miliardi ed ? noto che oltre l?80% della spesa delle regioni ? spesa per servizi socio sanitari. Per la Toscana sarebbero circa 400 milioni in meno.˜No al ?superticket? – Proprio per queste ragioni riteniamo si debba fare fronte comune per impedire che la legge di stabilit? ci faccia tornare indietro di qualche decennio e impedisca, di fatto,˜ la messa in atto delle azioni prioritarie concordate e previste dalla delibera 1235. Le dichiarazioni del presidente della Toscana, Enrico Rossi, fatte a caldo e riferite ai tagli imposti dalla legge di stabilit? e dettate dalla necessit? di ridurre la spesa e recuperare risorse senza toccare il livello dei servizi, se da un lato possono essere condivisibili dall’altro destano forte preoccupazione e richiedono una forte azione di vigilanza. La parte condivisibile ? quella riferita alla governance del sistema sanitario e al suo assetto organizzativo e gestionale.˜˜Tre grandi aziende sanitarie di area vasta che riconducano ad unit? l?azione dell?azienda ospedaliera, di quella universitaria e di quella territoriale. Noi, come CGIL e SPI, da tempo avevamo avanzato alla Regione una proposta in questa direzione perch? ritenevamo, e riteniamo, che cos si potessero realizzare le condizioni per risparmi di spesa significativi da reinvestire nel potenziamento, sviluppo e qualificazione, dei servizi sanitari territoriali e per una migliore integrazione socio sanitaria.˜Ci? che, per noi, ma anche per CISL e UIL ?, inaccettabile ? l’introduzione di quello che Rossi aveva annunciato come˜ ?super ticket? innanzitutto perch? la logica dei ticket di fatto depotenzia il sistema pubblico con il rischio che, nel tempo, questo diventi residuale e perda la sua matrice di universalit?, ancorch? selettiva. Inoltre, perch? ? discutibile che chi ha fatto il proprio dovere di contribuente, anche se percettore di reddito medio alto, venga poi punito con ticket esosi magari a vantaggio di categorie di evasori che non sono, mai, chiamate a pagare.˜?Progetto badante? – In riferimento all’assessorato al welfare, della Vice presidente Saccardi, siamo in presenza di una decisione assunta che desta forti preoccupazioni. Mi riferisco al progetto?pronto badante? che ha avuto molto risalto sulla stampa e che prevede un intervento ?sperimentale? per un anno da attuare in 5 zone distretto dell’area Fiorentina e Empolese. Il progetto prevede l’attivazione di un numero verde per gli interventi di assistenza informazione e tutoraggio e l’erogazione di un voucher sotto forma di ?buono lavoro?˜ del valore di 300 euro. Si dice per coprire le prime necessit? pari a 30 ore di lavoro dell’assistente familiare.˜Di tutta questa materia, con apposite convenzioni dovrebbero occuparsene un insieme di soggetti, che sono indicati in un unico calderone, che vanno dalle associazioni di volontariato alle coop sociali, dalle fondazioni agli enti di promozione sociale e delle confessioni religiose fino agli istituti di patronato.Riteniamo di non poter condividere un simile percorso. Se si vogliono offrire sostegni economici a chi viene a trovarsi in una situazione di estrema difficolt? ? giusto che lo si faccia. Noi lo rivendichiamo da sempre. Ma occorre farlo con criteri trasparenti a partire dallo stabilire un reddito ISEE in riferimento al quale rendere possibile l’accesso. E si pu? fare senza inventare nuovi operatori ma utilizzando i servizi pubblici esistenti a partire dai Punti insieme.˜I valori ISEE per l’accesso ai servizi – Dobbiamo prestare pi? attenzione a questo aspetto perch? se non riusciamo a far alzare quelle soglie saranno solo gli evasori ad avere dei benefici. Per il prossimo anno, con l’entrata in vigore della nuova ISEE siamo obbligati ad affrontare il problema se non vogliamo che la maggior parte della nostra gente venga esclusa da ogni beneficio. L’accordo dello scorso anno fatto unitariamente con l’ANCI, che come confederazioni vogliamo riproporre, prevede anche la possibilit? di far riferimento a fasce di reddito differenziate fra lavoratori dipendenti e pensionati rispetto agli altri redditi.˜˜Il 25 Ottobre ? stato solo l’inizio. Di fronte ad un attacco, anche al ruolo del sindacato, che nel nostro Paese ha pochi precedenti, occorre che da parte nostra vi sia un ripensamento e riposizionamento che partendo dalle strutture e dai gruppi dirigenti sia in grado di coinvolgere attivamente i nostri iscritti e non solo.˜Vengono messi in discussione diritti fondamentali, il lavoro, la sanit?, la pensione e sopratutto il diritto dei pi? deboli ad avere voce nella societ?. Ci? non pu? essere liquidato come ?vecchio? Non ? una questione di memoria, anche se, per noi, la memoria, da sempre rappresenta la base del futuro sviluppo. E’ una questione di contenuti. Ma c’? qualcuno, oltre a noi, che si chiede dov’? il senso di tutto questo?Con questa logica tutto ci? che ? vecchio pu? essere cancellato. Anche le˜ norme contro il lavoro minorile.Tali affermazioni, e comportamenti, contribuiscono ad avvelenare i rapporti. A creare il clima giusto affinch? qualche solerte funzionario dello Stato decida di dare l’ordine di ? manganellare ? un gruppo di lavoratori che manifestano pacificamente per la difesa del posto di lavoro.Ai lavoratori della Tissen, a quelli feriti e a quelli in lotta, va tutto il nostro sostegno e la nostra solidariet?, mentre chiediamo che sia fatta piena luce sull’accaduto e si prendano i necessari provvedimenti per punire che ha dato quegli ordini scellerati.Ecco dove la nostra battaglia sindacale assume anche un significato politico, non partitico, una battaglia in difesa della dignit? delle persone.˜Ecco allora il valore delle tre manifestazioni unitarie SPI-FNP-UILP che si terranno a Palermo, Roma e Milano il 5 Novembre.˜˜Noi come Spi Toscana parteciperemo a quella di Roma˜˜Poi c’? la manifestazione unitaria del pubblico impiego del 18 Novembre con tutte le iniziative legate al blocco della contrattazione che quei lavoratori e lavoratrici stanno subendo da 7 anni.˜L’esecutivo della CGIL ha lanciato una campagna di attivi e di assemblee per prepararci alle future iniziative, che, se non ci saranno modifiche sostanziali nella manovra e nei contenuti del Jobs Act ci porteranno ad effettuare uno sciopero generale intorno a met? Dicembre.˜Su questo decider? il direttivo CGIL che ? convocato per il 12 Novembre.

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