Livorno: Pensionati Cgil, Cisl e Uil, ancora lacune e criticità nei servizi

Riapertura dei servizi pubblici, appello di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil alle istituzioni: “Ancora profonde lacune e disservizi. Si trovino soluzioni”

Ci rivolgiamo ai sindaci ed alle istituzioni di questa provincia per segnalare un grave disagio che è presente tra i cittadini, i lavoratori e i pensionati che in questa fase hanno bisogno di rivolgersi ai servizi pubblici.

La fase della riapertura di questi servizi (Inps, servizi sanitari, Agenzia delle Entrate, Centro servizi per l’impiego, Uffici postali, Uffici pubblici dei Comuni), dopo il lungo periodo che ha costretto il Paese ad una chiusura quasi completa, mostra profonde lacune per la ripresa dell’ordinario ed il recupero di prestazioni che sono state differite nel tempo durante i mesi scorsi.

Come riportato ampiamente dalla stampa e anche secondo nostre indagini nei vari punti di riapertura, dobbiamo segnalare una serie di disservizi che, secondo noi, non hanno ragione di essere.

Le lunghe file e le attese di molte ore nei distretti e davanti ai presidi ospedalieri, le difficoltà di prenotazione (aggravate dalla decisione del cambio di appalto del servizio Cup Tel dell’Azienda sanitaria), la accettazione e il pagamento ticket, l’effettuazione dei prelievi ematici – cioè le prestazioni basilari e elementari che i servizi dovrebbero erogare – sono fonte di grossi disagi.
Le sedi Inps della provincia ancora chiuse, la mancata ripresa delle visite mediche per il riconoscimento dell’invalidà civile, l’Agenzia delle Entrate aperta solo parzialmente che obbliga le persone a fare file lunghissime, i Centri impiego per i servizi ai lavoratori aperti solo parzialmente: questa situazione aumenta lo stato di disagio ed i problemi di tutti noi con notevole stress da parte di tutti, dei cittadini e dei lavoratori addetti al pubblico nei vari punti dove ci sono le aperture parziali.

Questo a nostro avviso dimostra che la fase di organizzazione delle riaperture sia stata superficiale e che non abbia tenuto conto del fatto che ci sarebbe stato una maggiore richiesta, e quindi un maggiore carico di lavoro per far fronte all’arretrato accumulato nei mesi di chiusura obbligata.

Noi pensiamo che questa fase sia ancora da considerare con grande attenzione nei confronti della diffusione del virus, per questo condividiamo che ci siano tutte le misure di tutela della sicurezza e della salute nei confronti degli operatori addetti ai servizi. Altresì crediamo che lasciare cittadini e utenti per lunghe ore in fila sia pericoloso per il contagio eventuale che si potrebbe sviluppare, ma sopratutto indecoroso per i cittadini i lavoratori e i pensionati.

Crediamo che il periodo che abbiamo alle spalle ci lasci anche esperienze positive come l’utilizzo più intensivo delle nuove tecnologie, delle prestazioni da remoto, delle prenotazioni telefoniche ecc. Queste nuove modalità di lavoro, se affiancate ad una ripresa delle attività in presenza, potrà dare luogo a servizi maggiormente rapidi ed efficienti.

Confidiamo che rapidamente si possano trovare soluzioni a quanto sopra esposto, e garantiamo da parte della nostra categoria una attenta vigilanza e una puntuale segnalazione di ciò che accade nei vari territori per concorrere ad un miglioramento dei nostri servizi pubblici,nell’interesse della collettività tutta.

Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil

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