La mattinata nera del lavoro che non c? ha inizio alle 10,45: alle porte del Comune bussano i dipendenti della Master, l?azienda di telefonia e hi-tec con sede al Picchianti, leader in Italia nel settore, che ha annunciato la messa in mobilit di 50 persone. Quasi la met dell?organico. Circa 60 lavoratori in sciopero, accompagnati dai sindacalisti Mambrini (Uil), Romagnani e Pedini (Fiom Cgil), sono stati ricevuti dagli assessori Picchi (Comune) e Anselmi (Provincia). Con un obiettivo: ottenere un tavolo istituzionale per dialogare con l?azienda e arrivare a un accordo che salvaguardi sia i redditi che la produttivit . ®Non firmeremo mai la messa in mobilit assecondando una perdita secca di posti di lavoro¯, ripete Pedini. ®Chiediamo il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per un anno. Ma anche a quella volontaria che permetterebbe ai dipendenti di rialzarsi e cercare alternative¯. Anselmi invita i sindacati a ®valutare tutte le strade, compresi i contratti di solidariet , visto che data la giovane et dei dipendenti non ci sar mobilit di accompagnamento alla pensione¯. Il 24 sindacati, azienda e Confindustria si incontreranno in Provincia. Intanto il lavoro (sciopero a parte) tornato a pieno ritmo dopo sei mesi di cassa integrazione e riduzione degli orari di lavoro (e dello stipendio) per 70 addetti. ®E la Master – dice Pedini – annuncia il taglio del comparto informatico, esternalizzato a una ditta del Nord¯. DA IL TIRRENO
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