Sulle dichiarazioni di Patrizio Bertelli, Ceo di Prada, in relazione all’Ultima puntata di Report, Bernardo Marasco segretario generale della Filctem Cgil Firenze ha rilasciato la seguente dichiarazione stampa:?? con sommo stupore che ieri abbiamo letto sulle agenzie le dichiarazioni di Patrizio Bertelli, Ceo di Prada, in relazione all?ultima puntata di Report.I virgolettati riportati, quali ad esempio :’Naturale che in un mondo globalizzato una impresa cerchi risorse produttive con costi pi contenuti [?] e non si pu impedirlo in un mercato liberale’, appaiono rivendicare quasi con orgoglio l?assenza di qualsiasi vincolo sociale da parte delle aziende. ? certamente vero che nessuno pu impedire a una impresa di trovare chi ti fa il lavoro a minor costo e nessuno pu impedire nemmeno di farne un vanto, ma il consumatore avr almeno il diritto di conoscere con trasparenza cosa sta comprando?Se a questa affermazione si da seguito sostenendo che ‘questo non vuol dire che noi dobbiamo fare i carabinieri sui produttori ai quali ci affidiamo’, sembra che si possa interpretare che Prada non solo non si ponga assolutamente il problema sociale conseguente alle delocalizzazioni ma oltretutto immagini di non doversi assumere nessuna responsabilit in genere sulle condizioni di lavoro con cui il proprio prodotto viene realizzato.Vorremmo ricordare che il tema dello sfruttamento irregolare del lavoro, anche nel nostro territorio purtroppo, non un caso sporadico e il riferimento alle vicende pratesi, ‘dove il popolo orientale ha trovato una opportunit economica e l’ha sfruttata’, appare quanto mai infelice.Noi crediamo invece in un modello in cui aziende leaders, istituzioni, parti sociali concorrano a costruire filiere di subfornitura regolari e qualificate. Perch non si pu fare lavoro di alta qualit se il lavoro viene sfruttato.Perch lavoro irregolare significa, non solo sfruttamento, ma perdita di posti di lavoro regolari, un abbassamento del tasso di conoscenze artigianali sul territorio, e un pessimo servizio all?immagine del Made in Italy.Rinnoviamo dunque l?appello a tutte le griffes (e quindi anche a Prada con cui continueremo il confronto su questi temi negli stabilimenti del nostro territorio) per lavorare assieme sul tema imprescindibile della tracciabilit e della legalit delle filiere come contributo fondamentale per dare slancio, forza e credibilit al Made in Italy e un futuro di dignit del lavoro ai nostri distretti della moda?.
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