Palazzo Vecchio convinca i vertici della Seves a chiudere la propria vertenza occupazionale senza effettuare alcun licenziamento. E’ questo, in sintesi, come ha spiegato il consigliere comunale di Sinistra e Cittadinanza Tommaso Grassi, il contenuto di un’interrogazione, sottoscritta da Sinistra e cittadinanza, perUnaltracitt , Idv, Di Puccio, Sel. Nell’ azienda di Castello, attiva nel campo della produzione dei mattoni di vetro, lavoravano, prima di entrare in crisi, circa 170 dipendenti. Adesso – ha spiegato ancora Grassi – con gli accordi sindacali firmati nel 2010, sono stati portati a termine 31 esuberi volontari su 32 programmati. L’ultimo destinatario della misura non sembra per intenzionato ad andarsene, e noi non vorremmo che la crisi della Seves si chiudesse con la dismissione forzata di un lavoratore. Nell’interrogazione, ha aggiunto il consigliere, si chieder anche di fare chiarezza sull’attuale, e reale, stato di salute di Seves: mentre il vicesindaco Dario Nardella ha recentemente parlato al riguardo di buone notizie – ha detto Grassi – la Provincia al contrario ha dichiarato che occorre ancora tenere i riflettori puntati sulla situazione di Seves, perch lo stato di allarme non ancora cessato. Vorremmo capire chi dei due, tra Comune e Provincia, ha ragione. Alla presentazione del documento, stamani in Palazzo Vecchio, hanno preso parte, oltre a Grassi, la capogruppo di Perunaltracitt Ornella De Zordo, quello di Idv Beppe Scola, Eros Cruccolini di Sel, Stefano Di Puccio del Gruppo misto. (ANSA).
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