Per sconfiggere il caporalato occorre chiamare in causa anche gli imprenditori che se ne servono e un deterrente pu essere non farli accedere a fondi comunitari e pubblici. Il presidente della Toscana Enrico Rossi l’aveva gi proposto ad aprile nel corso di un’audizione in Senato, dove aveva parlato a nome di tutte le Regioni. L’aveva ripetuto anche poche settimana fa, il 10 maggio, dopo che a seguito di un’inchiesta della procura di Prato era stato arrestato un pakistano. Adesso dalle parole la giunta ha deciso di passare ai fatti e ha incaricato gli uffici regionali di elaborare una proposta di modifica del programma di sviluppo rurale 2014-2020 in modo da escludere dai contributi gli imprenditori che abbiano riportato sentenze definitive di condanna in violazione delle norme sulla sicurezza dei lavoratori o utilizzando lavoratori non regolari. La modifica dovr essere discussa con la Commissione europea e dovr essere consultato anche il Comitato di sorveglianza. Solo dopo aver ricevuto il via libera, potr essere applicata. La Regione ha deciso per di presentare una proposta ufficiale e coinvolgere nella sua promozione presso l’Unione europea anche il Ministero delle politiche agricole e forestali. Il caporalato un problema e va aggredito con decisione – sottolinea Rossi – La proposta di legge Martina presentata dal governo nazionale sicuramente un passo in avanti, inasprisce le pene per i ‘caporali’ e prevede la confisca dei loro beni, ma per combattere seriamente il caporalato si devono chiamare in causa gli imprenditori agricoli, o di altri settori, che consapevolmente ne usufruiscono. Secondo i rapporti Agromafie, in Toscana la quota di irregolarit in agricoltura si aggira intorno al 14,7 per cento, l’indice pi basso d’Italia dopo il Trentino- Alto Adige. Tuttavia, il caporalato esiste e danneggia non solo i lavoratori che vengono sfruttati, ma anche le aziende che rispettano le regole e i contratti, vittime cos di una concorrenza sleale. Questo maggior rigore negli intendimenti del presidente toscano deve accompagnarsi anche a migliori servizi per gli imprenditori virtuosi che hanno l’esigenza di manodopera a tempo determinato: un’esigenza sentita soprattutto dalle aziende pi piccole nei periodi di crisi nei quali la globalizzazione mette le imprese pi in difficolt . Gli uffici toscani stanno per questo verificando la possibilit di utilizzare anche in agricoltura lo strumento del lavoro interinale.(ANSA).
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