E’ stato firmato oggi a Piombino, nella sala consiliare del palazzo civico, il protocollo d’intesa tra i vertici della Dalmine e la Regione Toscana ed enti locali che conferma la permanenza della societ sul territorio piombinese e l’avvio di nuovi investimenti tecnologici. Il tubificio di Piombino, di propriet della multinazionale siderurgica Tenaris e con 124 dipendenti in organico, dunque non chiuder . L’accordo stato sottoscritto dall’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, promotore dell’accordo, con l’azienda, Provincia di Livorno, Comune di Piombino e autorit portuale. L’accordo – stato spiegato – garantisce la prosecuzione e la possibilit di sviluppo della Dalmine a Piombino, dopo una fase in cui era stata prospettata la stessa dismissione dello stabilimento. A settembre l’azienda aveva incluso la decisione di chiudere il tubificio di Piombino, nell’ambito del piano industriale per il biennio 2010-11. L’annuncio choc di Dalmine aveva innescato la reazione delle organizzazioni sindacali che si sono messe in moto per scongiurare l’ipotesi di dismissione. A fine dicembre, dopo una trattativa intensa, la partita tra sindacati e azienda si chiusa positivamente, con l’intesa che ha garantito il mantenimento dell’attivit del tubificio. Un mantenimento tuttavia subordinato alla firma del protocollo d’intesa con la Regione, avvenuto nella giornata di oggi. Di fatto la Regione e le altre istituzioni si impegnano a compiere interventi infrastrutturali, per migliorare lo stoccaggio, separare la parte commerciale da quella turistica e migliorare la rete viaria di accesso dallo stabilimento al porto. Inoltre, la Regione supporter l’azienda nelle attivit di ricerca, attraverso l’universit , e promuover il prodotto all’estero. L’accordo ci d la possibilit di rimanere in questo territorio – ha spiegato il direttore generale dello stabilimento Dalmine, Giovanni Piazza – da parte nostra c’ tutta la volont di restare a Piombino e le istituzioni si sono mosse di conseguenza. Certo che poi bisogna dare seguito con fatti tangibili a tutto quello che abbiamo messo per iscritto. L’incontro di stamani non si limitato alla firma del protocollo Dalmine, ma servito per fare il punto sulla situazione del polo siderurgico piombinese, segnato dalla possibile vendita dello stabilimento Lucchini, di propriet della multinazionale russa Severstal. Incontreremo Severstal e ribadiremo il nostro interesse fondamentale per la permanenza e la qualificazione del gruppo ex Lucchini nella nostra regione, mettendo a disposizione anche strumenti di sostegno laddove fossero necessari – commenta l’assessore Simoncini – inoltre apriremo un confronto con il governo sulla questione delle bonifiche ambientali che possono rappresentare a Piombino, come a Livorno e a Massa, un’opportunit di sviluppo ma, spesso, come avviene in questo momento, finiscono per essere un limite forte al consolidamento della presenza industriale. Il progetto Piombino una realt simbolica della manifatturiera toscana, non a caso abbiamo firmato in questo luogo il primo atto ufficiale della nuova giunta regionale. (ANSA).
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