l caso. Tassa di soggiorno, questure non in grado di essere operative.

La denuncia dell?Inca: ?A 20 giorni dalla sentenza del Tar del Lazio, i ministeri competenti non si sono degnati di battere un colpo?. Resta l?incertezza per i tanti immigrati in Italia che continuano a chiedere il rilascio o il rinnovo del permesso di Lisa Bartoli A 20 giorni dall?annullamento della tassa aggiuntiva sui permessi di soggiorno, decretato dal Tar del Lazio, le amministrazioni non hanno ancora ricevuto alcuna indicazione operativa da parte dei ministeri degli Esteri e dell?Economia in merito al comportamento da tenere nei confronti di tanti immigrati che chiedono il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, senza dover pagare una sopratassa, gi… giudicata in prima battuta dalla Corte di giustizia europea ?sproporzionata? e di ?ostacolo? alle finalit… di integrazione perseguite dalla Direttiva europea 2003109Ce.Nonostante il Tar del Lazio, con la sentenza n. 060952016, prendendo atto del pronunciamento della Corte europea, abbia ordinato alle amministrazioni la totale ?disapplicazione?, le questure brancolano nel buio attendendo dai ministeri competenti indicazioni di merito sulla questione. ?Quello che sta avvenendo ? spiega Claudio Piccinini, coordinatore degli uffici immigrazione dell?Inca ? non Š degno di un Paese civile. Ancora i ministeri competenti non si sono degnati di battere un colpo, nonostante il pronunciamento chiaro di nullit… della norma che imponeva agli immigrati il pagamento di una tassa troppo alta?.La controversia nasce da un ricorso patrocinato dall?Inca, avviato subito dopo l?entrata in vigore della norma, contenuta nel decreto ministeriale del 6 ottobre 2011, con la quale Š stato imposto agli stranieri richiedenti il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno una tassa davvero salata, che oscilla dagli 80 ai 200 euro, quale ulteriore contributo aggiuntivo rispetto ai 30,46 euro. Il Tar del Lazio, a cui si sono rivolti i legali del patronato della Cgil, ha chiesto un parere alla Corte di giustizia europea per verificare se la misura fosse coerente con le Direttive comunitarie sulla materia. Il giudizio che ne Š seguito non ha lasciato ombra di dubbio alcuna, accogliendo tutte le obiezioni avanzate nel primo ricorso al Tribunale amministrativo dai legali dell?Inca. Il contenzioso legale Š tornato, quindi, nelle mani del Tar, il quale, con la sentenza del 25 maggio scorso, ha cancellato ogni supporto giuridico alla norma, ordinando alle amministrazioni la sua totale disapplicazione.?Ci aspettavamo un effetto immediato ? spiega Piccinini ? che per• non c?Š stato. Ancora oggi, dobbiamo registrare un silenzio assordante da parte dei ministeri competenti, mentre resta l?incertezza per i tanti immigrati che continuano a rivolgersi alle questure per avere il titolo di soggiorno, indispensabile, soprattutto in vista dell?imminente pausa estiva, per poter raggiungere i loro luoghi di origine senza correre il rischio di non poter tornare in Italia per riprendere il lavoro?. L?Inca sottolinea che la sentenza del Tar ha valore di legge e, pertanto, il contributo aggiuntivo imposto agli immigrati non Š dovuto e nessuno Š tenuto a versarlo, n‚ tanto meno a pretenderlo.?Sia la sospensione delle domande che la richiesta di versamento di somme aggiuntive ? chiarisce Piccinini ? sono in contrasto con la sentenza del Tar, che ha invece un effetto immediato e non sono dunque necessari ulteriori provvedimenti o circolari applicative per la sua esecuzione. Chi ostacola il dispositivo commette un abuso sia nei confronti degli immigrati che delle norme del nostro ordinamento?. Secondo il coordinatore degli uffici immigrazione Inca, ?la pubblica amministrazione deve dunque adeguarsi al pi— presto a questa novit… per evitare che si manifestino comportamenti scorretti sul territorio?. ?L?Inca ? avverte Piccinini ? ha dato mandato alle proprie strutture e ai propri legali per vigilare sui comportamenti delle amministrazioni sul territorio che inducano gli immigrati a pagare cifre non pi— dovute?.Ma non solo. Dopo le proteste dell?Inca e della Cgil per la mancata disapplicazione della norma, alcuni parlamentari hanno presentato lo scorso 10 giugno un?interrogazione per chiedere ai ministri dell?Interno e dell?Economia l?adozione di una ?circolare o di altro atto di indirizzo idoneo a chiarire che l?effetto pratico della sentenza del Tar del Lazio Š di rendere inoperante il meccanismo di esazione del contributo?? e ?se ci sono allo studio iniziative normative legislative o procedure amministrative per facilitare la restituzione di quanto illegittimamente versato a titolo di contributo per il permesso di soggiorno dal 1ø gennaio 2012 (data di entrata in vigore del decreto ministeriale poi annullato, ndr) a oggi?.

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