Re David (Fiom Cgil), anche col Covid importante fare assemblee. Il punto su Piombino e Bekaert

“In una fase così complicata” come quella del Covid “il contatto diretto con i lavoratori è l’essenza del nostro lavoro, è irrinunciabile”. Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil, a margine dell’assemblea dei lavoratori della Laika tenutasi oggi a San Casciano Val di Pesa (Firenze). “Stiamo facendo – ha ricordato – la campagna di assemblee per il rinnovo del contratto nazionale. Abbiamo firmato l’ipotesi di accordo il 5 febbraio, e l’accordo diventerà contratto dopo il voto delle lavoratrici e dei lavoratori. Stiamo facendo le assemblee in questa fase del Covid, e ci teniamo molto a farle in presenza: le stiamo facendo nei piazzali, oppure dove non è possibile invece di una ne facciamo otto per mantenere i distanziamenti, e per i lavoratori in smart working le facciamo sulle piattaforme”. Secondo Re David il nuovo contratto “è un buon contratto: è un contratto acquisitivo, che porta salario, che porta diritti, che fa la riforma dell’inquadramento, che si occupa degli appalti e della violenza di genere, quindi ha un riscontro molto positivo”.
Re David ha ricordato che “abbiamo introdotto, in una categoria che è fatta per il 20-25% di donne su un milione e mezzo di lavoratori, una clausola molto importante sulle donne vittime di violenza di genere, perché viene raddoppiata l’aspettativa prevista dall’Inps, da tre mesi viene portata a sei mesi a carico dell’azienda, con la possibilità di usarla in tre anni. Viene data la possibilità alle lavoratrici di utilizzare la flessibilità di orario che preferiscono in entrata e in uscita, in part time, di non perdere la formazione in quella fase, e anche, se lo desiderano, di cambiare città e stabilimento per le imprese che hanno più stabilimenti”. Parlando del momento vissuto dalle imprese, la segretaria generale della Fiom ha spiegato che “noi abbiamo un contratto molto largo che si occupa dai siderurgici agli informatici, a tutto il manifatturiero, e le condizioni sono molto diverse. Noi abbiamo aziende cariche di straordinario, e anche questo ha aiutato a fare il contratto: la Laika, ad esempio, perché i camper hanno avuto un grande slancio, ma tutto l’elettrodomestico ha avuto un grandissimo slancio, e anche altri settori stanno lavorando, sono stata in Lombardia e in Veneto e le aziende sono piene di straordinari”. Contemporaneamente, ha concluso Re David, “abbiamo settori profondamente in crisi: se penso a tutto quello che è legato alla mobilità, che può avere una bolla in una fase di incentivi ma le persone stanno ferme, dalle aerostrutture all’automotive noi abbiamo tantissime preoccupazioni”. (ANSA).
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Jsw: Re David, per Giorgetti piano Jindal inattendibile Allora Ministro ci dica cosa vuole fare
Per la reindustrializzazione delle acciaierie di Piombino “l’ultima volta che abbiamo visto Giorgetti ci ha spiegato che il piano di Jindal non è ricevibile, non è attendibile: però ci deve dire che cosa vuole fare”. Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil, a margine dell’assemblea dei lavoratori della Laika a San Casciano Val di Pesa (Firenze). “Ci sono i soldi del Recovery Fund – ha ricordato – di cui una gran parte è sulla siderurgia, e non è che ogni governo che arriva ci spiega che quello che è stato fatto prima fa schifo, ma non ci dice che cosa farà dopo e si rimette a studiare, perché questo è un problema enorme. Noi chiediamo che ci sia una soluzione per Piombino che sia dentro un’idea della siderurgia di questo paese, e rapidamente”. Secondo Re David “Piombino come Taranto è in una condizione, per cui sono sei anni a Piombino e nove a Taranto, in cui l’assenza di un’idea di politiche industriali, e di ambiente collegato alle politiche industriali, viene pagata da quei lavoratori, dal territorio, e dall’industria di questo paese”. (ANSA).
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Lavoro: Re David, mobilitazione permanente locale e a Roma  ‘Recovery fund non ha tempo infinito, servono risposte adesso’
“Penso che noi dobbiamo necessariamente continuare a spingere e, allo stesso tempo, prepararci in tempi molti brevi, per settori o per azienda, a organizzare una mobilitazione permanente sui territorio e a Roma, perché i tempi sono stretti”. Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil a Piombino (Livorno) al presidio dei lavoratori dell’acciaieria Jsw Steel Italy. “Credo – ha aggiunto – che questo sarà il tema dei prossimi giorni, perché il Recovery fund non ha un tempo infinito e quindi è necessario provare ad avere delle risposte adesso. C’è un impegno unitario di andare alla costruzione di una mobilitazione, io sarei più propensa a farla per settori, ma comunque per costruire una pressione che sia sui territori e a Roma. Abbiamo bisogno di risposte che riguardano i lavoratori”. Re David ha poi ribadito che “non si fa il recovery fund nell’industria se non c’è l’acciaio”. “Se non la provochiamo noi la necessità che ci ascoltino – ha concluso – ci verranno a dire quali sono le decisioni prese per poi gestire i disastri occupazionali. Credo che dobbiamo creare nei prossimi giorni, rapidamente, una visibilità forte su questi tempi e c’è l’impegno della Fiom, ma anche di Fim e Uilm, a costruire un’iniziativa unitaria che spinga in quella direzione perché ci ricevono solo quando andiamo là sotto”. (ANSA).
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Jsw: sindacati ,da Giorgetti nessun coinvolgimento territorio Fim-Fiom-Uilm-Uglm, timore è progetto da prendere o lasciare
“Non è ancora chiaro chi a livello ministeriale si stia occupando della crisi di Piombino e nemmeno se c’è qualcuno che si sta realmente relazionando con Jindal. È evidente l’assenza di un qualsiasi livello di coinvolgimento nella costruzione di un piano alternativo per Piombino, non solo delle organizzazioni sindacali, ma di ogni soggetto rappresentativo del territorio”. Lo dicono le segreterie provinciali di Fim-Fiom-Uilm-Uglm dopo due incontri, tra oggi e ieri, sul futuro dell’acciaieria Jsw Steel di Piombino (Livorno). Ieri i sindacati hanno incontrato il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e oggi il presidente della Toscana, Eugenio Giani, il consigliere Gianni Anselmi e il funzionario della Regione Paolo Tedeschi. “Dai due incontri – dicono i sindacati in una nota congiunta – emerge con chiarezza la mancanza di consapevolezza di quale sia e se ci sia, una strategia del ministro Giancarlo Giorgetti nei confronti della proprietà assenteista. Il timore è ritrovarci tra pochi giorni con un ‘Progetto per Piombino’ che diventi un prendere e lasciare per i lavoratori e per tutto il territorio. Un progetto che nessuno conosce e non sappiamo se potrà davvero fare l’interesse di Piombino o limitare il sito ad un ruolo di comparsa solo nel settore rotabile”. Fim-Fiom-Uilm-Uglm aggiungono che sia il Comune che la Regione si sono rese disponibili a ricontattare il ministro per avere chiarimenti su come voglia condurre la crisi delle acciaierie di Piombino e con quale livello di condivisione con sindacati e istituzioni. (ANSA).
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Bekaert: Re David, blocchi licenziamenti fino a fine giugno
“Chiediamo che la Bekaert, che prende la cassa Covid quindi soldi pubblici, soldi della fiscalità generale, stia dentro il blocco dei licenziamenti fino a fine giugno, e che si usi questo tempo per trovare una soluzione”. Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil, interpellata sulla situazione della fabbrica di Figline Valdarno a margine dell’assemblea dei lavoratori della Laika a San Casciano Val di Pesa (Firenze). “Abbiamo la fine del blocco dei licenziamenti solo per l’industria a giugno – ha spiegato – ma la Bekaert ce l’ha già prima, perché sono stati firmati i licenziamenti, non da noi, mentre c’è la cassa Covid che invece noi abbiamo firmato: non puoi chiedere la cassa Covid e contemporaneamente pensare di licenziare le persone, anche prima dello sblocco che noi comunque consideriamo inaccettabile perché prima bisogna riformare gli ammortizzatori sociali, e poi capire cosa succede coi lavoratori che sono stati considerati indispensabili”. Re David ha osservato che “una parte dei lavoratori della Bekaert, come sappiamo, sono qui alla Laika, e questo è già un fatto importante, ma rimangono gli altri circa 120 lavoratori a cui va data una soluzione”. (ANSA).
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