ISTAT: DISOCCUPAZIONE A MARZO SALE AL 9.8% +0.2% SU FEBBRAIO 35.9% GIOVANI SENZA LAVORO

Cresce la disoccupazione in Italia. A marzo – secondo i dati dell’Istat – il tasso di disoccupazione sale al 9,8%, in rialzo di 0,2% punti percentuali, rispetto al precedente mese di febbraio e dell’1,7% rispetto all’anno precedente. E’ il tasso piu’ alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Il numero dei disoccupati, pari a 2.506 mila, aumenta del 2,7% rispetto a febbraio (66 mila unita’). Su base annua si registra una crescita del 23,4% (476 mila unita’). Il dato risulta particolarmente elevato tra i giovani: gli under 24 senza lavoro infatti, sono il 35,9% degli attivi, in aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio mentre la variazione tendenziale mostra un aumento di 7,7 punti percentuali. In generale, l’allargamento dell’area della disoccupazione riguarda sia gli uomini sia le donne. La disoccupazione maschile cresce del 3,9% rispetto al mese precedente e del 23,4% su base annua; il numero di donne disoccupate aumenta dell’1,3% rispetto a febbraio e del 23,4% in termini tendenziali. Il tasso di disoccupazione maschile cresce di 0,3 punti percentuali nell’ultimo mese, portandosi al 9,0%; quello femminile segna una variazione positiva di 0,1 punti e si attesta all’11,0%. Rispetto all’anno precedente il tasso di disoccupazione maschile sale di 1,6 punti percentuali e quello femminile di 1,9 punti. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, e’ pari al 35,9%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio. A marzo 2012 gli occupati sono 22.947 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-35 mila unita’) e dello 0,4% rispetto a marzo 2011 (-88 mila unita’). Il risultato e’ determinato dal calo dell’occupazione maschile. Il tasso di occupazione e’ pari al 57,0%, in diminuzione nel confronto congiunturale di 0,1 punti percentuali e di 0,2 punti in termini tendenziali. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,3% (-40 mila unita’) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattivita’ si posiziona cosi’ al 36,7%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,1 punti su base annua. ASCA

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