Istat: Benessere Equo e Sostenibile (Bes); speranza vita cala 1,2 anni ma a Bergamo -4,3 Con la pandemia

Nel 2020 la speranza di vita alla nascita si è ridotta di 1,2 anni a causa della pandemia attestandosi a 82 anni (79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne). Ma a livello provinciale i territori maggiormente colpiti come Bergamo, Cremona e Lodi hanno registrato un calo per gli uomini di 4,3 e 4,5 anni. Per le donne residenti a Bergamo la speranza di vita si è ridotta di 3,2 anni. Questi cambiamenti – scrive l’Istat – “portano modifiche importanti nel ranking della speranza di vita per provincia, con Lodi, Bergamo, Cremona, Brescia, Piacenza e Parma che. rispetto al 2019, perdono più di 50 posizioni”. (ANSA).
======
Istat: Bes: a Crotone occupato solo 35,6% persone 20-64 anni Nel 2020, in Italia percentuale cala dal 63,5% al 62,6%
L’emergenza sanitaria seguita alla pandemia da Covid-19 ha avuto ripercussioni rilevanti sul mercato del lavoro, in particolare sulle componenti più vulnerabili (giovani, donne e stranieri) che già partivano da condizioni occupazionali più difficili. Lo sottolinea l’Istat nel Rapporto Bes sui territorio precisando che se il tasso di occupazione della popolazione in età compresa tra 20 e 64 anni in media Italia è sceso al 62,6% dal 63,5% del 2019, al Sud il tasso di occupazione in questa fascia di età è del 48%, rispetto al 71,5% del Nord e al 67,4% del Centro. Tutte le province del Mezzogiorno si collocano nella coda della graduatoria nazionale con le più penalizzate che sono Crotone (35,6%) Vibo Valentia (40,0%), Caltanissetta (41,2%), Napoli (41,4%) e Foggia (42,6%). Nel 2020 le prime quattro province con i valori più elevati del tasso di occupazione sono nel Nord-est. La migliore in assoluto risulta Bolzano (77,2%), seguita da Bologna (76,6%), Forlì-Cesena (75,3%) e Trieste (75,1%). I cali di occupazione più ingenti si osservano sia per alcune province del Mezzogiorno, come Sassari, dove il tasso di occupazione per le persone di 20-64 anni passa da 59,7% del 2019 a 53,6% (-6,1 punti percentuali), Vibo Valentia (-4,5 p.p.) e Siracusa (-4,1 p.p.), sia tra le province del Nord, tra cui Cremona (-4,5 p.p.) e Vicenza (-4 p.p.). (ANSA).
============
Istat: Bes, oltre due terzi scuole non accessibili disabili
Solo 32,6 edifici scolastici su 100, da quelli dell’infanzia fino alle secondarie di secondo grado, sono completamente privi di barriere fisiche e quindi pienamente accessibili ai disabili motori. E’ quanto emerge dalla Rilevazione Istat sulle Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori appena pubblicato secondo la quale “meno di una scuola su tre, possiede ascensori, bagni, porte e scale a norma, e dispone, nel caso sia necessario, di rampe esterne e/o servoscala. Le differenze territoriali sono ampie, nonostante l’accessibilità degli edifici scolastici sia regolata da disposizioni legislative che tutelano il diritto all’istruzione e all’inclusione sociale. Nel Nord la quota di scuole accessibili sfiora il 38% contro il 27,4% del Mezzogiorno. Tra le province, il valore più alto si riscontra ad Aosta (63,2%), il minimo ad Agrigento (18%). (ANSA).
======

 

Pulsante per tornare all'inizio