Istat, ad agosto l’export cresce del 3,3% l’import del 5,1%

Ad agosto 2020 si stima una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le importazioni (+ 5,1%) che per le esportazioni (+ 3,3%). L’aumento su base mensile dell’export è dovuto in particolare all’incremento delle vendite verso i mercati Ue (+ 5,3%) mentre quello verso l’area extra Ue è più contenuto (+ 1,2%). Lo ha reso noto l’Istat.
Nel trimestre giugno-agosto 2020 rispetto al precedente, le esportazioni registrano un aumento del 26,2%, cui contribuisce per oltre la metà il forte incremento delle vendite di beni strumentali verso entrambi i principali mercati di sbocco, Ue ed extra Ue. Nello stesso periodo, le importazioni crescono del 18,7%.
Ad agosto 2020 l’export segna un calo tendenziale in lieve ridimensionamento (- 7%, da – 7,3% di luglio), più marcato verso l’area extra Ue (-9,9%) rispetto a quella Ue (- 3,8%). L’import registra una contrazione ancora molto ampia sebbene in attenuazione (- 12,6%, era – 14,2% a luglio), determinata dal calo degli acquisti sia dall’area extra Ue (-16,6%), di maggiore entità, sia dall’area Ue (- 9,1%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente al calo tendenziale dell’export si segnalano prodotti petroliferi raffinati (- 51,0%), macchinari e apparecchi n.c.a. (- 9,0%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (- 12,6%) e sostanze e prodotti chimici (- 8,7%). In aumento su base annua le esportazioni di autoveicoli (+ 7,9%), minerali non metalliferi (+ 5,2%) e mobili (+ 4,6%).
Su base annua, i paesi che contribuiscono in misura maggiore alla flessione dell’export sono Stati Uniti (- 11,5%), paesi OPEC (- 26,6%), Russia (- 20,0%), paesi MERCOSUR (- 25,5%) e Spagna (- 8,4%). Aumentano le vendite verso Regno Unito (+ 7,9%), Belgio (+ 8,4%), Francia (+ 1,7%), Cina (+ 4,7%), Polonia (+ 1,9%) e Paesi Bassi (+ 1,2%).
Nei primi otto mesi dell’anno, la flessione tendenziale dell’export (-13,3%) è dovuta in particolare al calo delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (-17,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-12,1%), articoli in pelle escluso abbigliamento e simili (-24,3%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-17,8%).
Ad agosto 2020 si stima che il saldo commerciale aumenti di 1.330 milioni di euro (da +2.598 milioni ad agosto 2019 a +3.928 milioni ad agosto 2020). Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +5.521 milioni di euro (era +5.654 milioni ad agosto 2019).
Nel mese di agosto 2020 si stima che i prezzi all’importazione rimangano invariati rispetto a luglio 2020 e diminuiscano del 5,8% su base annua.
Continua ad agosto la fase di recupero dei flussi commerciali con l’estero del nostro Paese, dopo la caduta determinata dall’emergenza Covid-19. Al nuovo aumento congiunturale dell’export, più intenso verso i paesi Ue ed esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie, contribuiscono soprattutto i beni intermedi che spiegano da soli la metà della crescita rispetto a luglio. Il nuovo rialzo su base mensile dell’import è determinato dai maggiori acquisti di beni intermedi e beni strumentali.
Su base annua, la flessione dell’export interessa tutti i raggruppamenti, a eccezione dei beni di consumo durevoli, in lieve crescita. L’ampia contrazione tendenziale dell’import è spiegata per oltre 7 punti percentuali dal calo degli acquisti dei prodotti energetici.
Ad agosto, i prezzi all’import non variano su base mensile e registrano un ulteriore ridimensionamento del calo tendenziale (-5,8%, da -6,4 di luglio), cui contribuiscono le dinamiche dei prezzi nell’Area non euro. TN  da ildiariodellavoro.it

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