Intellettuali, ‘Stop vendita aree pubbliche a Firenze’

“A Firenze prosegue imperterrita la politica di liquidazione degli edifici pubblici venduti a privati per consentire grandi operazioni speculative: dopo l’ex caserma V. Veneto su Costa S. Giorgio, e molti altri casi, ai primi di luglio le Ferrovie dello Stato hanno ceduto per poco meno di 12 milioni di euro all’impresa Salini l’area delle Officine Grandi Riparazioni di Porta al Prato. Al Comune dovrebbero entrare in cassa 17 milioni di euro per oneri di urbanizzazione. L’area Ogr è strategica: in una prospettiva di aggravamento delle condizioni climatiche la sua trasformazione in tessuto edificato che blocca il rapporto del rione con le Cascine peggiorerà le condizioni vita dell’intero settore”. È quanto sottolineato da dieci intellettuali, docenti, esperti di associazioni ambientaliste e della società civile, in un comunicato che tira in ballo anche il Comune di Firenze. “In altre città europee – viene spiegato – il recupero delle aree pubbliche dismesse, inquadrato in un piano complessivo, ha originato una rete di poli culturali capaci di rigenerare la periferia e di impegnare nuova forza lavoro, come le Fabbriche della creatività a Barcellona. Nell’area fiorentina invece, la liquidazione di proprietà pubbliche prosegue con le scelte effettuate dal Comune per modificare il piano urbanistico nonostante l’opposizione degli abitanti”. “Bisogna chiedersi – si conclude – fino a quando proseguirà la vendita del patrimonio pubblico in queste condizioni, la privatizzazione della città, la rinuncia a imporre regole con progetti appropriati e a recuperare entrate attraverso politiche fiscali socialmente più eque anziché attraverso gli oneri di urbanizzazione, senza un’effettiva programmazione di insieme che non sia la semplice ratifica di accordi politici”. (ANSA).

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