INFLAZIONE: CIA, CALANO I PREZZI SUI CAMPI MA NON SUGLI SCAFFALI

I listini alla produzione dei prodotti agricoli sono scesi in media del 6,57 per cento, con punte anche del 40 per cento ma i produttori agricoli hanno visto diminuire i loro redditi e nella filiera non si e’ avuto lo stesso trend al ribasso. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori commentando i dati provvisori dell’Istat sull’inflazione a dicembre.I prezzi sui campi – si legge nella nota – vanno in discesa (meno 6,57 per cento nello scorso mese di novembre rispetto all’analogo periodo del 2007), ma sugli scaffali continuano ad essere troppo cari (piu’ 4,3 a dicembre). E cosi’ la spesa alimentare durante il 2008 e’ aumentata, in termini monetari, del 4,5 per cento (482 euro la spesa media a famiglia), con un esborso in piu’ di circa 5,3 miliardi nei confronti dell’anno precedente, mentre i consumi hanno fatto registrare un nuovo ristagno, anche se non si sono avuti i paventati crolli annunciati nelle scorse settimane.La Cia ricorda che i prezzi agricoli alla produzione nel corso degli ultimi mesi hanno avuto un costante calo, con punte anche del 40 per cento (come per il grano). Gli agricoltori hanno visto scendere i loro redditi, anche a causa dell’incremento vertiginoso dei costi produttivi e degli oneri sociali. Un eguale andamento, purtroppo, non si e’ avuto nei vari passaggi della filiera e cosi’ i prodotti alimentari non hanno avuto, al dettaglio, la tanto attesa flessione. Si registrano lievi correzioni al ribasso: si e’ passati dal piu’ 4,7 per cento di novembre al piu’ 4,3 per cento di dicembre. I listini, nel complesso, hanno mantenuto livelli eccessivamente alti e alcune quotazioni non trovano alcuna giustificazione. Questo, prosegue la Cia, spiega l’aumento del 3,3 per cento dell’inflazione nel corso del 2008.ASCA

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