Industria: Istat, in calo a maggio ordinativi (-2.1%) e fatturato (-1%).Camusso, ci stiamo ridimensionando.

Ordinativi e fatturato dell’industria fanno segnare un calo a maggio. Lo comunica l’Istat. Gli ordinativi, in particolare, hanno accusato una flessione congiunturale del 2,1%, con una diminuzione del 4,5% degli ordinativi esteri e dello 0,2% di quelli interni. Nel confronto con il mese di maggio 2013, l’indice grezzo degli ordinativi mostra una diminuzione del 2,5%. Quanto al fatturato industriale, a maggio al netto della stagionalita’ e’ diminuito dell’1,0% rispetto ad aprile, registrando flessioni sia sul mercato estero che su quello interno (rispettivamente -1,9% e -0,6%). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 di maggio 2013), il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,1%, con un aumento dello 0,1% sul mercato interno ed una flessione dello 0,1% su quello estero. Lo comunica l’Istat. Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo diminuisce dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti (-0,8% per il fatturato estero e -0,7% per quello interno). Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano diminuzioni congiunturali per i beni di consumo (-1,7%), i beni strumentali (-1,2%) e i beni intermedi (-1,0%), mentre l’energia segna un incremento (+2,7%). L’indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, del 3,1%: il contributo piu’ ampio a tale flessione viene dalla componente interna dei beni intermedi. Per il fatturato, limitatamente al comparto manifatturiero, l’incremento tendenziale piu’ rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+6,0%), mentre la diminuzione piu’ ampia riguarda la fabbricazione di prodotti chimici (-5,4%).(ASCA)Industria: Camusso, nostro sistema si sta ridimensionandoE’ la nostra preoccupazione e abbiamo lanciato l’allarme nei giorni scorsi. Abbiamo un livello di processi annunciati di ridimensionamento delle attivita’ produttive nei settori srtategici che ci fanno temere per la tenuta del nostro sistema industriale. Cosi’ il segretario generale della Cgil Susanna Camusso commenta i dati sul rallentamento di ordinativi e fatturato dell’industria registrati dall’Istat per il mese di maggio. Ci sono anche elementi congiunturali – osserva Camusso – ma sono in realta’ il segno di un progressivo ridimensionamento del nostro sistema industriale, e vediamo una totale disattenzione sui temi del lavoro, dell’industria di quali scelte di investimento fare che non sono nell’agenda politica. Se rinunciamo ad avere una funzione di investimento nella chimica o nella siderurgia facciamo due danni giganteschi, da un lato sull’occupazione, e dall’altro che quel poco di industria che rimane dovra’ alimentarsi tutta dall’esterno. (ASCA)Industria: Federconsumatori e Adusbef, e’ ancora allarme crisiPer Federconsumatori e Adusbef la contrazione degli ordinativi e del fatturato dell’industria rappresentano l’ennesimo segnale di allarme sulla grave crisi in atto nel nostro Paese. E’ evidente che le misure adottate finora risultano ancora insufficienti a frenare il declino della domanda di mercato, in gran parte responsabile della contrazione sul piano produttivo – prosegue la nota -. Come registrato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel biennio 2012-2013 i consumi sono diminuiti del -8,1%, pari ad oltre 58 miliardi di Euro in meno sul mercato. Una tendenza solo in parte arginata dal bonus di 80 euro in busta paga, che secondo le nostre stime potrebbe portare ad una lievissima ripresa della domanda interna dello 0,4%. Un timido passo avanti, il cui impatto deve essere amplificato estendendo la platea del bonus anche a pensionati, incapienti e famiglie numerose: in tal modo, secondo le nostre stime, i benefici sulla della domanda di mercato potrebbero far segnare una risalita vicina al +0,8+0,9%. Il nodo centrale su cui intervenire per imprimere una vera svolta all’intero sistema economico e’ il lavoro. E’ indispensabile agire con determinazione per restituire prospettive e futuro specialmente ai giovani, attraverso un piano straordinario per rilanciare l’occupazione che preveda una ripresa degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, nonche’ lo stanziamento di risorse destinate a migliorare l’offerta turistica nel nostro Paese – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef -. Per finanziare tali operazioni, oltre a tagli a sprechi, privilegi e costi della politica, si deve ricorrere ad una maggiore tassazione sulle rendite finanziarie.(ASCA)

Pulsante per tornare all'inizio