Incendio Suvignano: Cgil, rincrescimento e preoccupazione. Altamente probabile il dolo

Suvignano è un simbolo importantissimo per la lotta alla criminalità organizzata, ben presente e radicata anche nel territorio della nostra Regione. Come forze del lavoro saremo assieme a chi vorrà prendere il suo secchiello per svuotare il mare dove prospera e si nasconde la piovra.
Come Cgil Toscana ci associamo alle parole di rincrescimento e preoccupazione dell’Assessore regionale alla legalità Vittorio Bugli e di Arci e Libera Toscane in merito all’incendio che ha colpito la tenuta di Suvignano. Il fatto è con altissima probabilità di origine dolosa. Suvignano è un simbolo importantissimo per la lotta alla criminalità organizzata, ben presente e radicata anche nel territorio della nostra Regione. Una criminalità organizzata che corre il rischio di avvantaggiarsi nella crisi per la liquidità disponibile, per lo stato di bisogno di strati sempre maggiori della popolazione, per le discutibili scelte che in nome della necessità di ripartire indeboliscono le norme a difesa della legalità in materia di appalti ed effettuazione di grandi e piccole opere. Occorre fare il contrario rispetto alla deregolamentazione, occorre affiancare alla cultura ed educazione alla legalità norme e pratiche che svuotino il mare nel quale prospera una criminalità organizzata sempre più di colletti bianchi. Appalti e caporalato sono due assi fondamentali di intervento: togliere dal ricatto occupazionale centinaia di migliaia di lavoratori stranieri ed autoctoni e recidere l’insopportabile catena di subappalti è una concreta pratica di legalità, così come procedere ad assunzioni nei comparti pubblici in modo da garantire da parte del sistema delle autonomie locali competenze tecnico-scientifiche per gestire le gare ed al sistema degli ispettorati del lavoro di procedere ad effettivi controlli. Lotta al riciclaggio ed all’elusione ed evasione fiscale l’altro ambito fondamentale di intervento. I compagni e le compagne che da tempo assieme a noi lottano contro tutte le mafie ci hanno insegnato come sia importante dimostrare che lo Stato e le Istituzioni democratiche garantiscono meglio della mafia lavoro e sicurezza sociale e come la mafia, per questo, faccia di tutto per impedire che i beni confiscati divengano luoghi di lavoro buono in pienezza di diritti. Diritti, e non privilegi. Diritti, e non risposte da ottenere mediante umilianti sottomissioni. Come forze del lavoro saremo assieme a chi vorrà, anche nella nostra Regione, prendere il suo secchiello per svuotare il mare dove prospera e si nasconde la piovra”.

Lo dichiara Maurizio Brotini, segretario Cgil Toscana con delega alla legalità

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