A fuoco nella notte, a Grosseto, la corona di alloro permanentemente posta sotto la lapide che ricorda il martirio di sei partigiani della Resistenza a Porta Vecchia, nel centro storico cittadino, lungo le mura medicee. Le fiamme hanno bruciato la corona di alloro e annerito la lapide apposta dall’Anpi. Indagini già in corso dei carabinieri. L’episodio ricordato dal monumento è del 15 giugno 1944 quando una colonna tedesca in ritirata verso nord sull’Aurelia ingaggiò scontri a fuoco coi partigiani che già controllavano la città – primo capoluogo di provincia liberato dopo Roma – tra cui molte sedi istituzionali. A Porta Vecchia i militari germanici in ritirata incalzati dagli Alleati trucidarono sei patrioti.
“L’atto compiuto da ignoti che nella notte a Porta Vecchia hanno dato alle fiamme la lapide in memoria dei partigiani è un gesto deplorevole e vile che tutti noi condanniamo. L’Amministrazione comunale provvederà immediatamente a riparare il danno”, afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. “Faremo tutto il possibile per individuare e punire gli autori di questo atto inqualificabile – prosegue – anche esaminando le immagini riprese nella notte dal sistema di videosorveglianza del Comune”. “Intanto, d’accordo con Anpi e il presidente Flavio Agresti – conclude il sindaco -, invito tutti i grossetani a portare un fiore sotto la lapide in segno di rispetto per i partigiani, di condivisione dei valori e di condanna di questo” gesto.(ANSA).
Rossi, incendio stele offende memoria di combattenti libertà
“Un gesto che offende: un oltraggio alla memoria di chi si è battuto per garantire a tutti noi la libertà di cui godiamo. La condanna non può che essere ferma e mi auguro che le forze dell’ordine possano velocemente individuare gli autori di un atto assolutamente esecrabile”. Così il presidente della Toscana, Enrico Rossi, sul fuoco appiccato da ignoti alla corona di alloro posta sotto la lapide che a Grosseto ricorda il martirio di sei partigiani uccisi il 15 giugno 1944 in combattimenti coi tedeschi in ritirata. “Per tanti motivi la memoria delle stragi e delle tragedie portate dal nazifascismo in Italia tende ad affievolirsi e a deformarsi – dice Rossi – Bisogna allora fare ogni sforzo perché quello che è successo dal 1943 al 1945 non sia dimenticato”. La Toscana conta 822 episodi censiti di stragi naziste e fasciste. “Serve – conclude – una memoria viva e partecipata di quei fatti e di quei luoghi dove sono nate la nostra Costituzione e la nostra Repubblica”. (ANSA).
dal profilo Facebook del segretario della Cgil di Grosseto