La protesta di Torre Maura una scintilla che pu accendere tanti focolai in giro per l’Italia del resto pi dell’89% dei discorsi d’odio nascono dai politici. Ne convinto il presidente dell’Associazione 21 luglio, Carlo Stasolla, che ha presentato insieme ad Amnesty International il Rapporto annuale da cui emerge che in Italia sono circa 25mila le persone di etnia rom che vivono in baraccopoli istituzionali e baraccopoli informali. Il numero dei rom, secondo il rapporto, in forte diminuzione negli ultimi anni in Italia ed dovuto alla condizione drammatica di alcuni insediamenti, alla crisi economica ed anche ai proclami politici che stanno spingendo anche comunit di antico insediamento allo spostamento nei Paesi del Nord Europa o al ritorno nei Paesi di origine. Secondo l’Associazione 21 luglio, in una fase in cui per la prima volta si assiste ad un decremento delle famiglie di origine rom che abitano nelle baraccopoli e contestualmente alla possibilit di utilizzare finanziamenti europei per la promozione di azioni inclusive, l’Italia sembra non cogliere la congiuntura favorevole. Anzi avviene il contrario come accaduto a Torre Maura, una protesta che per il presidente dell’Associazione 21 luglio stata anomala: poteva essere bloccata la strada e non stato fatto, c’erano poche forze dell’ordine ed stato concesso ai manifestanti di collocarsi in prossimit del centro gridando slogan xenofobi e razzisti e facendo cos credere che nel nostro paese tutto sia lecito. Del resto, proprio nel rapporto si sostiene che pi dell’89% dei discorsi d’odio nascono dai politici. I politici e il loro linguaggio – ha detto il presidente – hanno responsabilit enormi e soprattutto la politica non pu essere un argine a questa deriva pericolosa. Nel 2018 l’Osservatorio 21 luglio ha registrato un totale di 125 episodi di discorsi d’odio nei confronti di rom e sinti, di cui 38 (il 30,4% del totale) sono stati classificati di una certa gravit . La media giornaliera di 0,34 episodi al giorno, mentre se si isolano esclusivamente episodi ritenuti di una certa gravit (incitamento all’odio eo alla discriminazione) questa si attesta su 0,10 episodi al giorno. L’Associazione 21 luglio, teme inoltre che si possa ripetere lo stato di emergenza nomadi proclamato in passato da Berlusconi poich le premesse ci sono tutte. In Italia – secondo il rapporto – ci sono 127 di insediamenti istituzionali, presenti in ben 74 Comuni. Al loro interno vivono circa 15.000 persone, delle quali pi della met sono rappresentati da minori, con una percentuale di cittadini con cittadinanza italiana vicina al 45%. E proprio sulla condizione abitativa dei nomadi in Italia Amnesty International ha ricordato di aver presentato per la prima volta un ricorso al Comitato Europeo dei Diritti sociali. Per Riccardo Nury portavoce di Amnesty International Italia questa minoranza invisibile periodicamente diventa il problema, a cui la politica non d risposte, il problema che riproduce questa guerra, tra ultimi e penultimi nelle periferie italiane, soprattutto quelle romane, perch non si prendono decisioni basate sui diritti e si continuare a pensare ai rom alla stregua di pacchi da scaricare da qualche parte, senza neanche avvisare il destinatario. Si procede, soprattutto a Roma, per sgomberi forzati ma esempi positivi ci sono in Italia e l’Associazione 21 luglio cita i casi dei comuni di Moncalieri, Sesto Fiorentino, Lamezia Terme e Palermo. Per questi ultimi Comuni – ha detto Carlo Stasolla dell’Associazione 21 luglio – si tratta di risposte da osservare con attenzione e da sostenere, perch rappresentano una nota di discontinuit nel panorama nazionale e il superamento dei campi rom la sfida pi grande, l’unica percorribile. (ANSA).
23 2 minuti di lettura