Imprese: in piazza a Roma 60 mila artigiani e commercianti, ‘basta tasse’

Piazza del Popolo a Roma Š stata teatroÿ della manifestazione organizzata da Rete Imprese Italia Senza impresa non c’e’ Italia. Riprendiamoci il futuro. Secondo le stimeÿc’erano circaÿ60.000 imprenditori in piazza. Sono artigiani, commercianti, agricoltori, lavoratori provenienti da tutta Italia, stremati da una crisi economica e da una burocrazia che non lascia scampo alle aziende. In particolare, le imprese chiedono meno tasse, meno costi e burocrazia per il lavoro, piu’ credito alle imprese, tempi certi di pagamento della P.A, rilancio dei consumi. Siamo oltre 60.000 persone in Piazza del Popolo – ha detto il presidente di Confartigianato Liguria Giancarlo Grasso – e il numero continua a crescere. Auspichiamo che il forte segnale lanciato oggi da tutti noi sia raccolto dal governo perche’ si impegni a investire risorse per le imprese e dare cosi’ risposte concrete agli italiani: l’economia del Paese non puo’ basarsi solo sull’esportazione, ma deve rimettersi in moto a partire dal proprio mercato interno. Siamo qui per chiedere una svolta al Governo, meno burocrazia e stop all’inasprimento della pressione fiscale. Con un’incidenza del 94%, le Pmi rappresentano davvero il futuro dell’Italia: il tessuto produttivo di micro, piccole e medie imprese italiane conta oltre 4,3 milioni di realta’ sparse sul territorio italiano, per circa 24 milioni di occupati. Ma le difficolta’ sono molteplici, come testimonia il fatto che nel 2013 hanno chiuso i battenti quasi mille imprese al giorno (in totale 372 mila in Italia), con un calo particolarmente negativo, quasi del 2%, nell’artigianato. Non aiuta anche la forte tassazione: infatti la pressione fiscale cosiddetta legale (cioe’ su ogni euro dichiarato allo Stato) e’ addirittura del 54% del Pil. Ancora piu’ pesante il confronto con l’Europa: la tassazione continentale media sul reddito e’ inferiore del 20% rispetto a quella italiana. A pesare sul lavoro delle piccole e medie imprese ci sono anche la lentezza e la farraginosita’ di una burocrazia che costa alle Pmi circa 30 miliardi all’anno (7 mila euro su ciascuna azienda), la diminuzione dei finanziamenti bancari, in calo del 6% solo tra 2012 e 2013, contro una spesa corrente aumentata del 10%. ASCA

Pulsante per tornare all'inizio