Pezzi di ferro dentro e davanti la capannuccia, come fosse il piazzale di una fabbrica di acciaio. Una maschera antigas originale della seconda guerra mondiale a fianco delle statuine. E il poster di un manifestante con scritto: A Cristo toccata la croce, a noi l’Ilva. E’ il presepe allestito da don Armando Zappolini nella chiesa della parrocchia di Perignano, nel comune di Lari (Pisa), come ogni anno ispirato da un’emergenza sociale. Quest’anno don Zappolini ha dedicato il presepe all’Ilva di Taranto, definita Bene privato, male comune. In passato, le attenzioni del sacerdote si sono rivolte al tema degli sbarchi dei clandestini o della tratta delle donne provenienti dall’Africa. Questa volta, invece, ha affrontato un argomento che, a detta del sacerdote, la massima rappresentazione di quanto gli interessi privati soffochino il bene comune. L’Ilva era pubblica, poi stata acquistata da una famiglia che si arricchita senza spendere un euro in difesa dell’ambiente e della salute delle persone. E’ ora che la politica abbia un sussulto d’orgoglio e che impedisca che drammi come quello di Taranto non avvengano pi.(ANSA).
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