®Secondo me ci sono gli spazi per recuperare qualche ragazzo¯. Furio Santini della Filcem-Cgil non vuole arrendersi davanti al conto presentato dalla Vemar Helmets: 25 esuberi. Numeri che gi si conoscevano da giorni, da quando cio la procedura di messa in mobilit di questi lavoratori era partita. E ieri, nella sede degli industriali di via Monterosa, l?azienda e le parti sociali si sono incontrate per parlarne. ®Vediamo se in questa riorganizzazione c? la possibilit di riassorbire una parte degli esuberi¯, spiega Santini. Ormai noto: Vemar delocalizzer la gamma bassa, la produzione dei caschi pi economici, in Cina o in India. Su questo tipo di prodotti la concorrenza delle aziende che assemblano caschi in quei paesi dove il costo della manodopera infinitamente pi basso diventata insostenibile, e dal 2003-2004 ormai i prezzi Vemar di quella tipologia sono fuori mercato. Questo ha spiegato Antonio Caputo – settore commerciale Vemar Helmets – ai sindacati. Ma in un certo senso li ha anche rassicurati sul futuro dell?azienda. ®Ci hanno detto che investiranno tanto sugli sponsor e sulla tecnologia, per il mantenimento e lo sviluppo della gamma alta dei prodotti – spiega Balloni della Femca-Cisl – Questo significa che Grosseto non rischia perch un certo tipo di competenze c? solo qui¯. Quelle che servono per costruire caschi professionali e da corsa conosciuti in tutto il mondo. Quei 25 licenziamenti per restano un groppo in gola. ®Speriamo che questo sacrificio serva per il rilancio dell?azienda¯, aggiunge Balloni. E Santini si aggrappa ad un?ultima speranza. ®Chiederemo di mantenenere un reparto che pu essere riqualificato nella nuova ottica dell?azienda. Nelle prossime settimane ci incontreremo ancora e ci proveremo¯ Fi. Ba. DA IL TIRRENO
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