Non solo scioperi: la protesta contro il decreto di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche prende anche la forma dei teatri aperti che offrono al pubblico la possibilit di assistere alle prove degli spettacoli. Un modo di spiegare al pubblico le proprie ragioni. Alla Scala di Milano saranno aperte domani le due prove dell’Oro del Reno diretto da Daniel Barenboim che dovrebbe debuttare il 13 maggio. Il condizionale d’obbligo perch per quella data i sindacati hanno gi indetto uno sciopero che far saltare la prima di uno degli appuntamenti clou della stagione. Numerose le iniziative anche nel resto d’Italia: questa sera all’Opera di Roma ci sar una veglia aperta; domani a Palermo, al termine di un corteo dei lavoratori alle 20,30, il maestro Roberto Abbado diriger davanti alla scalinata del Teatro Massimo l’orchestra e il coro nel Requiem di Verdi; a Firenze le prove aperte saranno cinque a partire da domani, inclusa anche la prova generale del Ratto del Serraglio il 12 maggio. E se Zubin Mehta sceso in corteo con il Maggio Fiorentino per protestare contro il decreto, oggi stato Daniel Barenboim a lanciare una bordata contro il provvedimento del governo. Il maestro scaligero, che il prossimo agosto festeggia i sessant’anni di carriera, ha organizzato una conferenza stampa con a fianco il sovrintendente Stephane Lissner per dire di essere molto preoccupato. Queste – ha sottolineato – sono cose che nel breve o nel lungo periodo faranno un danno enorme alla qualit di questo teatro e alla vita musicale del Paese. E l’Italia, secondo il direttore, non un Paese qualsiasi, ma uno di quelli che pi hanno contribuito alla storia della musica. Quando si parla di Italia si pensa a Dante, a Leonardo, ma anche a Verdi e al Mozart italiano, di conseguenza internazionalmente parlando, un segnale molto negativo prendere decisioni che possono avere un effetto negativo sulla vita musicale del Paese. La Scala negli oltre quattro anni in cui Barenboim stato ‘maestro scaligero’ – titolo che, dice, gli d una responsabilit morale in momenti difficili come questo – migliorata in qualit e anche in quantit di spettacoli, che nel 2009 sono stati 319. Mi chiedo come mai bisogna punire un teatro che dal punto di vista della qualit e della quantit migliora – ha aggiunto -. Ci sono cose che non sono accettabili perch non permettono di continuare uno sviluppo positivo. Uno sviluppo che utile a tutti. La musica non serve solo ad accompagnare la pubblicit in televisione. E’ l’espressione fisica dell’anima, ha sottolineato ancora, chiedendo ai politici di guardare alla cultura e alla musica come a una necessit per la gente e di investire nell’educazione. Per questo ha detto s alla proposta dei lavoratori di aprire le prove. Anzi ha detto di trovare l’idea molto positiva perch dimostra la volont di aprire la Scala. I sindacati dal canto loro promettono che questa sar solo la prima iniziativa per coivolgere la gente – ha spiegato Giancarlo Albori (Cgil) – perch il teatro della citt di Milano. (ANSA).
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