FIAT: FIOM, IN MIGLIAIA IN CIG. URGE CONFRONTO CON AZIENDA

Il ricorso alla Cassa integrazione ordinaria, previsto da Fiat, per gli stabilimenti italiani dell’Auto (tutti ad eccezione di Cassino, della linea ‘Mito’ di Mirafiori e di quello della Sevel) e per le produzioni movimento terra di Cnh (San Mauro Torinese e Imola), con 46 settimane di fermate da agosto a fine dicembre, coinvolgera’ alcune decine di migliaia di lavoratori fra i dipendenti diretti, quelli delle altre imprese Fiat di componentistica (Fiat Powertrain, Magneti Marelli, Itca, Ergom) e quelli dell’indotto. Lo afferma Enzo Masini, coordinatore nazionale auto della Fiom-Cgil.Si tratta – aggiunge – di una misura per molti versi inevitabile a fronte del calo dei mercati, in particolare di quello italiano, e a fronte della continua crescita del prezzo dei carburanti; una crescita che colpira’ il salario gia’ molto basso dei lavoratori del nostro Paese. La situazione richiede quindi una svolta nella politica economica del Governo che deve assumere come obiettivo quello di un aumento del potere di acquisto dei salari.La Fiom – conclude Masini – ritiene urgente l’avvio di un confronto con la Direzione Fiat sul piano industriale del Gruppo, nei suoi diversi settori, per i prossimi anni. Un piano che accompagni il programma di uscita dei nuovi modelli annunciati con un’accentuata innovazione nel campo motoristico, volta a realizzare una consistente riduzione dei consumi, aprendo la strada alla produzione di auto ibride ed elettriche.asca

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