EXPORT: DISTRETTI TOSCANA; 2010 CHIUDE CON +15,9% PER STUDIO BANCA CRF E’ UNO DEI MIGLIORI RISULTATI TRA REGIONI

I dati del quarto trimestre confermano la fase di accelerazione delle esportazioni dei distretti tradizionali toscani, cresciute del 22% tendenziale nell’ultimo scorcio dell’anno. Un ritmo consente di chiudere il 2010 con una crescita del 15,9% sul 2009, uno dei risultati migliori tra le regioni italiane. E’ quanto emerge dal monitor dei Distretti della Toscana realizzato da Banca Cr Firenze in collaborazione con il Servizio studi di Intesa Sanpaolo. Dallo studio si rileva, per•, che nonostante i buoni risultati, a fine anno l’export distrettuale toscano risulta ancora al di sotto dei livelli pre-crisi: il gap da colmare si ‚ comunque ridotto a poco meno dell’8%, facendo ipotizzare come possibile un pieno recupero per l’anno in corso. Ancora sotto livelli buoni sono i distretti delle calzature e articoli in pelle di Arezzo (-14%), i mobili di Poggibonsi e Sinalunga (-1,9%) e il tessile-abbigliamento di Arezzo (-0,2). La crisi ha innescato alcune gravi crisi aziendali, spesso irreversibili. Tra i distretti dove le esportazioni rimangono pi— distanti dai valori registrati nel 2007 ci sono anche quello della ceramica di Sesto Fiorentino, il mobile imbottito di Quarrata e di Poggibonsi-Sinalunga che ha sperimentato, tuttavia, un ritorno alla crescita nell’ultimo trimestre dell’anno. Nonostante una crescita nel 2010 del 40% circa, rimane molto al di sotto dei livelli del 2007 anche il distretto delle calzature di Lucca. Buone, invece, le performance dell’oro ad Arezzo (+30%), della concia e calzature a Santa Croce sull’Arno, della lana (40%), del vino del Chianti (+15,4%) dell’olio a Lucca (+6%) e a Firenze (+13%). Il sostegno maggiore alle esportazioni dei distretti toscani ‚ arrivato dai nuovi mercati internazionali, anche se un buon risultato Š stato ottenuto grazie alla Germania e alla Francia. (ANSA).

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