Ddl appalti e fondo per il part time ciclico, il 27 aprile presidio Filcams-Fp a Firenze

Clausola sociale nel Ddl appalti e sblocco del fondo per il part time ciclico verticale, domani mercoledì 27 aprile a Firenze presidio regionale Filcams Cgil-Fp Cgil ore 10-12 in via Cavour davanti alla Prefettura. “In pericolo migliaia di posti di lavoro in Toscana, politica e istituzioni intervengano”

Mercoledì 27 aprile è in programma un presidio con decine di lavoratori e lavoratrici (organizzato da Filcams Cgil Toscana e Fp Cgil Toscana) a Firenze in via Cavour davanti alla Prefettura dalle 10 alle 12 con due obiettivi: far modificare il disegno di legge sugli appalti che trasforma la clausola sociale nei bandi di gara pubblici da obbligatoria a facoltativa e far dare attuazione al fondo di sostegno per lavoratori e lavoratrici con contratto part time verticale ciclico (quelli che durante il periodo estivo interrompono l’attività, come ad esempio addetti e addette alle mense scolastiche).
Sul fronte Ddl appalti, approvato al Senato ma non ancora alla Camera, per il sindacato “la clausola sociale, che tutela l’occupazione nel cambio d’appalto, deve essere obbligatoria. Vogliono trasformare il lavoro in appalto in lavoro ancora più precario, decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici in Toscana hanno diritti e lavoro in pericolo e non ci stanno”. Un esempio dell’importanza della clausola sociale: nell’appalto delle pulizie e della sanificazione nel comparto sanitario toscano sono stati salvaguardati i posti di lavoro di oltre 3.000 lavoratrici e lavoratori, garantendo loro la stessa qualità e quantità di condizioni e con esse garantendo la qualità di un servizio fondamentale per garantire il diritto alla salute.
Quanto al fondo di sostegno per lavoratori e lavoratrici con contratto part time verticale ciclico (oltre 4mila in Toscana), “ora sta al Ministero emanare il decreto che dia seguito alla Legge di bilancio: lo faccia quanto prima”, ricorda il sindacato.
In occasione del presidio, Filcams Cgil e Fp Cgil Toscana lanceranno un appello a istituzioni e politica affinché si intervenga nelle direzioni auspicate per tutelare questi lavoratori e queste lavoratrici.

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