Oltre 2,8 milioni di persone in Italia, pari all’11,5% della forza lavoro, vivono forme di sofferenza e insicurezza lavorativa. E’ quanto emerge dal sedicesimo rapporto mensile, riferito ad aprile, della Uil, su ‘Cassa integrazione e disagio occupazionale’. Sono, infatti, oltre 2,2 milioni le persone in cerca di occupazione (8,8% sul totale della forza lavoro) – si legge nello studio – a cui si sommano gli oltre 679 mila lavoratori e lavoratrici in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e deroga), il 2,7% del totale della forza lavoro. Guardando al territorio, la Uil fa notare come ci siano 9 Regioni con un tasso di disagio superiore a quello medio nazionale. Si tratta di Piemonte, Lazio e altre 7 Regioni concentrate nel Mezzogiorno. Il picco si registra in Puglia, con il 17,2%, seguono Campania e Sicilia con il 16,4%. A livello provinciale sono 43 le aree con un tasso di disagio pi alto della media nazionale. E, sempre secondo il sindacato, allarme rosso per Frosinone, dove il tasso di disagio al 44,6%, con oltre 82 mila persone in sofferenza lavorativa (67 mila in cassa integrazione e 15 mila in cerca di occupazione). Male anche Isernia (24,4%), Sassari (21,8%), Palermo (21,1%) e Agrigento (20,6%). Di fronte a questi dati occorre che tutti contribuiscano, ammonisce il sindacato. La Uil – conclude il segretario confederale Guglielmo Loy – indica tre strade da percorrere: un’azione a sostegno di politiche formative straordinarie; una fiscalit di vantaggio nel Mezzogiorno, razionalizzando le risorse nazionali ed europee, finalizzandole al sostegno alle imprese che assumono con contratti di lavoro stabili; l’aumento del reddito per chi vive con poco pi di 800 euro al mese perch in Cig. (ANSA).
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