CRISI: ISTAT, 9,5 MILIONI DI POVERI, LA META’ ASSOLUTI. E’ RECORD. SPI CGIL, PENSIONI MEDIO-BASSE MAGGIOR RISCHIO POVERTA’

Sono 9,5 milioni le persone in condizione di poverta’ in Italia, tra queste 4,8 milioni vivono in condizioni di poverta’ assoluta, cioe’ privi della capacita’ di spesa per i servizi essenziali. E’ quanto emerge dal Rapporto Istat sulla poverta’ in Italia 2012 in cui si specifica che la poverta’ assoluta ha raggiunto lo scorso anno il livello piu’ alto mai registrato dal 2005, anno in cui e’ iniziata la rilevazione. ASCACrisi: Spi-Cgil, con pensione medio-bassa rischio maggiore di poverta’ Sono i pensionati che percepiscono un assegno previdenziale medio-basso quelli che corrono, piu’ di altri, il rischio di finire nei prossimi anni sotto la soglia della poverta’. Si tratta in particolare di quei 6 milioni di persone a cui e’ stata bloccata per due anni la rivalutazione annuale della pensione, con la conseguente perdita di 1.135 euro in due anni. A denunciarlo e’ lo Spi-Cgil commentando i dati sulla poverta’ diffusi oggi dall’Istat. Nel 2012-2013 fino a circa 1.200 euro netti (1.400 lordi) – continua lo Spi – i pensionati hanno avuto diritto alla rivalutazione automatica, che non li ha di certo arricchiti ma ha consentito loro perlomeno un recupero dell’inflazione. Per tutti gli altri invece questo meccanismo e’ stato interrotto esponendoli di conseguenza ad un ulteriore ed inesorabile impoverimento, visto anche il pesante aumento della tassazione sia nazionale che locale, dei prezzi e delle tariffe. Per scongiurare questo scenario e per evitare che i pensionati siano sempre piu’ poveri – conclude il sindacato dei pensionati della Cgil – bisogna pertanto ripristinare la rivalutazione annuale ma anche alleggerire il peso fiscale, abbattere i costi della sanita’ e dei servizi di welfare che tanto pesano sulle tasche degli anziani. ASCA

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