?Sono molti i motivi per partecipare alle manifestazioni di domani a Piazza del Popolo a Roma. Ma ce n? una, di fondo, che lega tutte le singole questioni. La Costituzione italiana il fondamentale patto unitario su cui si regge la convivenza civile nel nostro paese?. Lo ha dichiarato Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1, ospite della trasmissione Italiaparla. ?La nostra Carta – ha continuato Fammoni – considerata tra le pi belle del mondo ed invidiata da tutti. Invece si continua a intervenire per demolirla. Pensiamo ai tagli che sono stati decisi per lo spettacolo, la conoscenza e hanno messo in allarme tutto il mondo della cultura. Eppure l?articolo 9 della nostra Costituzione stabilisce che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura. A suo giudizio, dunque, non si pu continuare a intervenire in questo modo sulla Costituzione, a colpi di maggioranza e a voti di fiducia. I tratti fondamentali del nostro dettato costituzionale non possono essere a disposizione di nessuna maggioranza e nessun governo. La Costituzione italiana un punto di riferimento essenziale, come sanno benissimo i lavoratori italiani.Domani – specifica Fammoni in una nota dell’ufficio stampa – la Cgil parteciper a tutte le manifestazioni che si svolgeranno a Roma e in oltre cento citt . Vi sono temi fondamentali che saranno sollevati: la giustizia, l?informazione, la scuola pubblica, la cultura e il lavoro. Per il segretario confederale, sono state presentate modifiche sulla giustizia, in palese contrasto con la Costituzione. La molteplicit di interventi su questo tema, il disprezzo del ruolo dei magistrati della loro autonomia e indipendenza, rappresentano una inaccettabile idea della giustizia.In piazza anche per la scuola pubblica laica, oggetto di ripetuti e gravi attacchi e gravissimi tagli, che ne hanno messo in discussione il ruolo e l?attivit . L? informazione e la cultura ? spiega il sindacalista – sono due pilastri delle libert che la nostra Carta afferma. Gli interventi contro la libert dell?informazione, i tagli che hanno messo in ginocchio la cultura, le censure, l’annunciata ripresentazione della legge bavaglio, il ruolo abnorme del conflitto di interessi, mettono in discussione aspetti fondamentali del nostro vivere democratico del dettato costituzionale?.Difendere la Costituzione, dunque, vuol dire anche difendere il lavoro. ?Il suo valore sociale ? conclude la nota – e i diritti dei lavoratori sono temi costituzionalmente tutelati che devono essere preservati e sviluppati. Vengono invece messi in discussione dagli interventi sul processo del lavoro e con la volont di modificare l’articolo 41 della Costituzione. Vi sono molte ragioni dunque per la partecipazione di tutti alle manifestazioni. Sar una mobilitazione anzitutto culturale nel segno di una democrazia intesa come partecipazione forte e consapevole?. da rassegna.it
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