Coronavirus: Toscana, 725 nuovi casi, 17 decessi Tasso positività nuovi testati 7.7%

In Toscana sono 143.375 i casi di positività al Coronavirus, 725 in più rispetto a ieri (705 confermati con tampone molecolare e 20 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,5% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,3% e raggiungono quota 126.779 (88,4% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 11.852 tamponi molecolari e 4.288 tamponi antigenici rapidi, di questi il 4,5% è risultato positivo. Sono invece 9.412 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 7,7% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 12.165, +2,2% rispetto a ieri. I ricoverati sono 823 (9 in più rispetto a ieri), di cui 130 in terapia intensiva (1 in più). Oggi si registrano 17 nuovi decessi: 15 uomini e 2 donne con un’età media di 79,9 anni.

Si è avviata dal 27 dicembre 2020 la campagna vaccinale anti-Covid. Alle 12.00 di oggi sono state effettuate complessivamente 185.443 vaccinazioni, 10.127 in più rispetto a ieri (+5,8%), tenendo presente che le Aziende del Sistema Sanitario Regionale proseguono per l’intera giornata. La Toscana è la 4° regione per % di dosi somministrate su quelle consegnate (l’85,6% delle 216.520 consegnate), per un tasso di vaccinazioni effettuate di 4.981 per 100mila abitanti (media italiana: 4.918 per 100mila).
L’età media dei 725 nuovi positivi odierni è di 45 anni circa (il 19% ha meno di 20 anni, il 21% tra 20 e 39 anni, il 33% tra 40 e 59 anni, il 20% tra 60 e 79 anni, il 7% ha 80 anni o più).
Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (705 confermati con tampone molecolare e 20 da test rapido antigenico). Sono 39.694 i casi complessivi ad oggi a Firenze (185 in più rispetto a ieri), 12.060 a Prato (55 in più), 12.493 a Pistoia (99 in più), 9.129 a Massa (32 in più), 14.658 a Lucca (65 in più), 19.020 a Pisa (90 in più), 11.139 a Livorno (27 in più), 12.878 ad Arezzo (78 in più), 6.938 a Siena (72 in più), 4.811 a Grosseto (22 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
Sono 349 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 204 nella Nord Ovest, 172 nella Sud est.
La Toscana si trova al 13° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 3.851 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 4.500 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 4.707 casi x100.000 abitanti, Prato con 4.672, Pisa con 4.504, la più bassa Grosseto con 2.179.

Complessivamente, 11.342 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (257 in più rispetto a ieri, più 2,3%). Sono 26.506 (429 in più rispetto a ieri, più 1,6%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 9.702, Nord Ovest 10.449, Sud Est 6.355).

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 823 (9 in più rispetto a ieri, più 1,1%), 130 in terapia intensiva (1 in più rispetto a ieri, più 0,8%). Le persone complessivamente guarite sono 126.779 (442 in più rispetto a ieri, più 0,3%): 342 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 126.437 (442 in più rispetto a ieri, più 0,4%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Oggi si registrano 17 nuovi decessi: 15 uomini e 2 donne con un’età media di 79,9 anni.
Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 9 a Firenze, 1 a Prato, 1 a Pistoia, 1 a Massa Carrara, 2 a Livorno, 3 a Arezzo.
Sono 4.431 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.494 a Firenze, 300 a Prato, 325 a Pistoia, 438 a Massa Carrara, 417 a Lucca, 513 a Pisa, 310 a Livorno, 281 ad Arezzo, 178 a Siena, 111 a Grosseto, 64 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione:
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ITALIA

Covid: 11.068 nuovi positivi, 221 le vittime. Tasso positività 5.3% (ieri 4.6%)
Sono 11.068 i test positivi al coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore che portano il numero dei contagiati dall’inizio dell’emergenza a 2.721.879. Le vittime nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, sono invece 221, un incremento che porta il totale a 93.577.
Ad oggi in Italia ci sono 402.783 attualmente positivi, 1.370 in più rispetto a ieri, mentre dall’inizio dell’emergenza i dimessi e i guariti sono 2.225.519, con un incremento rispetto a ieri di 9.469.
Sono stati 205.642 i test per il Covid (tamponi molecolari e antigenici rapidi) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, in calo di circa 85mila rispetto a ieri, quando ne sono stati fatti 290.534. Il tasso di positività sale al 5,3% (ieri era 4,6%).
Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva in Italia a causa del Covid-19 sono 2.085, tornando ad aumentare di 23 unità rispetto a ieri, nel saldo quotidiano tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati invece 126. Secondo i dati del ministero della Salute sono invece 18.449 le persone ricoverate nei reparti ordinari, 51 in meno rispetto alla giornata di sabato. (ANSA).
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Ricciardi,varianti temibili,Gb è più letale Rischio reinfezioni, casi in Umbria. Precauzioni dopo vaccino

(di Manuela Correra) L’Italia, come il resto d’Europa, sotto schiaffo a causa della crescente minaccia legata alle varianti del virus SarsCov2. L’allarme cresce di giorno in giorno e “non si può perdere altro tempo: è necessario adottare misure più stringenti”. Non ha dubbi Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che avverte: “Tutte le varianti sono temibili e non vanno sottovalutate ma quella inglese, la più diffusa in Italia, è risultata essere anche lievemente più letale”. La cosiddetta variante Gb, spiega Ricciardi, che è anche direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, in un’intervista all’ANSA, “sta facendo oltre mille morti al giorno in Gran Bretagna. A fronte di questa situazione di pericolo alcuni Paesi hanno già optato per la chiusura drastica. L’Italia è in ritardo, e penso avremmo dovuto prendere misure di chiusura già 2 o 3 settimane fa”. Per questo, l’unica soluzione per fermare la pandemia è, secondo Ricciardi, adottare un lockdown totale ma limitato nel tempo, che preveda pure la chiusura delle scuole ed escludendo solo le attività essenziali. Una richiesta della quale parlerà in settimana al ministro Speranza. Misure drastiche che si rendono tanto più necessarie proprio a causa del dilagare delle varianti: “L’indagine rapida appena svolta dall’Istituto superiore di sanità – spiega – ha rilevato che circa il 18% dei casi di Covid a livello nazionale è dovuto alle varianti. Questa è però una media, e dunque ciò vuol dire che che in alcune aree tale percentuale è anche sensibilmente maggiore”. A fare paura, oltre a quella inglese, che è più contagiosa e anche lievemente più letale tranne che per i bambini per i quali risulta solo più contagiosa, sono pure le altre varianti: “Quella brasiliana può dare luogo a reinfezioni poichè non determina immunità, e questo crea quindi un circolo vizioso, mentre quella sudafricana è temibile anche perchè non sarebbe coperta da uno dei vaccini disponibili, quello AstraZeneca. Al contrario, gli altri vaccini, Pfizer e Moderna, sembrano coprire tutte le varianti, quindi è necessario accelerare la campagna di vaccinazione”. Al momento, alcune situazioni di allerta sono già presenti anche in Italia: “In Umbria ci sono stati dei casi di reinfezione da variante brasiliana e va detto – afferma Ricciardi – che anche una volta vaccinati, vanno comunque mantenute tutte le precauzioni, dalle mascherine al distanziamento fisico, almeno fino al raggiungimento dell’immunità di gregge”. L’unica via per uscirne, ribadisce, passa da tre priorità: “lockdown, tracciamento dei casi, che bisogna ripristinare in modo massiccio, e vaccinazione”. Con il nuovo governo Draghi, l’obiettivo è proprio accelerare ulteriormente la campagna di immunizzazione: “Si parla di un salto di qualità. Io penso – rileva – che potremmo arrivare a fare 300mila vaccinazioni al giorno”. Quanto alle ipotesi di acquisto dei vaccini da parte delle singole Regioni, “sarà mantenuto il sistema di acquisto a livello europeo e l’ipotesi di acquisti regionali non ha presupposti nè sul fronte della disponibilità di vaccini nè sul fronte legale”. La prospettiva appare però incoraggiante, anche se si pone la questione di una rimodulazione dei vaccini nel caso in cui altre varianti dovessero apparire e mostrarsi resistenti: “Da marzo-aprile la disponibilità delle dosi andrà a regime e avremo vaccini per tutta la popolazione”. Si punta poi, anche se non nell’immediato, a immunizzare pure i bambini: “Dopo che avremo i risultati degli studi avviati per l’ambito pediatrico dalle aziende che stanno producendo i vaccini, l’auspicio – conclude Ricciardi – è arrivare all’avvio dell’immunizzazione dei più piccoli magari a partire dall’avvio del prossimo anno scolastico”. (ANSA).

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