Coronavirus: Toscana, 538 nuovi casi e 7 decessi Nuovi testati positivo 8%

In Toscana sono 271.803 i casi di positività al Coronavirus, 538 in più rispetto a ieri (524 confermati con tampone molecolare e 14 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,2% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,3% e raggiungono quota 253.802 (93,4% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 9.501 tamponi molecolari e 6.490 tamponi antigenici rapidi, di questi il 3,4% è risultato positivo. Sono invece 6.687 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui l’8% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 10.981, -1,3% rispetto a ieri. I ricoverati sono 466 (7 in meno rispetto a ieri), di cui 51 in terapia intensiva (3 in meno). Oggi si registrano 7 nuovi decessi: 4 uomini e 3 donne con un’età media di 74 anni.
L’età media dei 538 nuovi positivi odierni è di 37 anni circa (25% ha meno di 20 anni, 34% tra 20 e 39 anni, 27% tra 40 e 59 anni, 9% tra 60 e 79 anni, 5% ha 80 anni o più).

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (524 confermati con tampone molecolare e 14 da test rapido antigenico). Sono 75.154 i casi complessivi ad oggi a Firenze (102 in più rispetto a ieri), 24.843 a Prato (55 in più), 25.449 a Pistoia (67 in più), 14.421 a Massa (24 in più), 28.048 a Lucca (53 in più), 32.284 a Pisa (32 in più), 20.227 a Livorno (68 in più), 24.982 ad Arezzo (67 in più), 15.309 a Siena (39 in più), 10.531 a Grosseto (31 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
Sono 229 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 172 nella Nord Ovest, 137 nella Sud est.
La Toscana si trova al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 7.409 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 7.661 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 9.703 casi x100.000 abitanti, Pistoia con 8.751, Pisa con 7.753, la più bassa Grosseto con 4.819.
Complessivamente, 10.515 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (141 in meno rispetto a ieri, meno 1,3%).
Sono 11.895 (43 in più rispetto a ieri, più 0,4%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 4.409, Nord Ovest 6.060, Sud Est 1.426).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 466 (7 in meno rispetto a ieri, meno 1,5%), 51 in terapia intensiva (3 in meno rispetto a ieri, meno 5,6%).
Le persone complessivamente guarite sono 253.802 (679 in più rispetto a ieri, più 0,3%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 253.802 (679 in più rispetto a ieri, più 0,3%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Relativamente alla provincia di residenza delle persone decedute, 4 sono a Firenze, 1 a Pistoia, 2 a Siena.
Sono 7.020 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 2.268 a Firenze, 614 a Prato, 644 a Pistoia, 529 a Massa Carrara, 677 a Lucca, 707 a Pisa, 420 a Livorno, 528 ad Arezzo, 346 a Siena, 195 a Grosseto, 92 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
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ITALIA

Covid: 6.503 positivi, 69 vittime. Tasso positività 2.1% (ieri 1.8%)

Sono 6.503 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 5.498. Sono invece 69 le vittime in un giorno, rispetto alle 75 di ieri. Dall’inizio della pandemia i casi sono 4.546.487, i morti 129.290. I dimessi e i guariti sono invece 4.280.619, con un incremento di 7.774 rispetto a ieri, mentre gli attuali positivi sono 136.578, con un decremento di -1.347 casi nelle ultime 24 ore. Sono 303.717 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 307.643. Il tasso di positività è del 2,1%, rispetto al 1,8% di ieri. Sono 540 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, quattro in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 40. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.231 (ieri 4.252), 21 in meno rispetto a ieri. (ANSA).

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Terza dose probabile da ottobre per i fragili

Broccolo, opportuno monitoraggio anticorpi. Breton, Ue pronta

di Adele Lapertosa) Una decisione dovrebbe arrivare a breve, ma sembra sempre più probabile che anche in Italia si somministrerà, a partire da ottobre, una terza dose di vaccino anti-Covid, ma non a tutti. L’idea su cui stanno ragionando ministero della Salute e Cts è quella di partire con i più fragili, cioè immunodepressi e anziani. Un’ipotesi su cui sono d’accordo anche gli esperti, anche se, secondo alcuni, sarebbe meglio far precedere il richiamo da un monitoraggio degli anticorpi neutralizzanti, per vedere chi realmente ne ha bisogno. E se l’Ema o le agenzie sanitarie nazionali ritengono necessaria una terza dose, l’Ue – questo il messaggio del commissario per il Mercato interno, Thierry Breton – è pronta grazie alle sue grandi capacità produttive. Sempre più dati, hanno spiegato nel corso di vari interventi radiofonici e televisivi sia Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, che il sottosegretario Pierpaolo Sileri, indicano che anziani e persone fragili, vaccinati a gennaio e febbraio, stanno esaurendo la loro protezione, e vanno riprotette. Per questo bisogna partire da loro. A confermarne la necessità sono anche i risultati di uno studio pubblicato in pre-print dall’universita’ di Glasgow e coordinata dal Centro per la Ricerca contro il Cancro dell’università di Birmingham sulla rivista Lancet, secondo cui il 40% delle persone immunodepresse, cioè con un debole sistema immunitario, generano bassi livelli di anticorpi rispetto a chi è in buona salute dopo due dosi di vaccino contro il Sars-CoV-2. Secondo lo studio l’11% dei pazienti immunodepressi presenta una risposta immunitaria pari a zero dopo le due dosi. “Al momento non vi sono dati sulla sicurezza della terza dose, mentre sono usciti alcuni studi sugli immunodepressi, in particolare trapiantati e dializzati, che rispondono poco alle prime due dosi e bene alla terza”, spiega all’ANSA il virologo dell’università Bicocca di Milano, Francesco Broccolo. “Credo che la terza dose andrebbe valutata per gli immunodepressi, quali trapiantati e dializzati, e gli over 80, soprattutto quelli che risiedono nelle Rsa, perché hanno mostrato di avere una risposta immunitaria più debole e meno duratura”, continua. Secondo il virologo però sarebbe opportuno valutare chi, tra queste categorie, ha realmente bisogno della terza dose, “perché non tutti hanno una risposta bassa al vaccino. A tal fine potrebbe senz’altro essere utile fare in queste persone un monitoraggio periodico dei livelli di anticorpi neutralizzanti, perchè sono questi quelli che proteggono dall’infezione”. Uno strumento efficace da questo punto di vista, più che il test sierologico in sé, “che rileva gli anticorpi totali”, potrebbe essere “il nuovo test rapido pungidito, da poco validato e prodotto da un’azienda italiana, che rileva gli anticorpi neutralizzanti – conclude Broccolo – Per monitorare ogni 1-2 mesi la situazione di anziani e dializzati per esempio sarebbe molto utile, facile da usare ed economico”. (ANSA).

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