Coronavirus: Toscana, 1.150 nuovi casi, 20 i morti. Nuovi testati positivo 13.1%

In Toscana sono 215.620 i casi di positività al Coronavirus, 1.150 in più rispetto a ieri (1.127 confermati con tampone molecolare e 23 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,5% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,7% e raggiungono quota 183.426 (85,1% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 15.612 tamponi molecolari e 11.253 tamponi antigenici rapidi, di questi il 4,3% è risultato positivo. Sono invece 8.812 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 13,1% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 26.370, -0,7% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.815 (20 in meno rispetto a ieri), di cui 278 in terapia intensiva (stabili). Oggi si registrano 20 nuovi decessi: 11 uomini e 9 donne con un’età media di 80 anni.
L’età media dei 1.150 nuovi positivi odierni è di 43 anni circa (il 18% ha meno di 20 anni, il 26% tra 20 e 39 anni, il 33% tra 40 e 59 anni, il 17% tra 60 e 79 anni, il 6% ha 80 anni o più).
Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (1.127 confermati con tampone molecolare e 23 da test rapido antigenico). Sono 59.017 i casi complessivi ad oggi a Firenze (338 in più rispetto a ieri), 19.342 a Prato (167 in più), 20.187 a Pistoia (93 in più), 12.135 a Massa Carrara (38 in più), 22.471 a Lucca (130 in più), 26.574 a Pisa (104 in più), 15.953 a Livorno (79 in più), 19.785 ad Arezzo (79 in più), 11.909 a Siena (75 in più), 7.692 a Grosseto (47 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
Sono 639 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 310 nella Nord Ovest, 201 nella Sud est.
La Toscana si trova al 13° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 5.839 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 6.442 per 100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 7.524 casi per 100.000 abitanti, Pistoia con 6.921, Pisa con 6.356, la più bassa Grosseto con 3.501.
Complessivamente, 24.555 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (166 in meno rispetto a ieri, meno 0,7%).
Sono 26.976 (808 in più rispetto a ieri, più 3,1%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 11.342, Nord Ovest 8.669, Sud Est 6.965).
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 1.815 (20 in meno rispetto a ieri, meno 1,1%), 278 in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri).
Le persone complessivamente guarite sono 183.426 (1.316 in più rispetto a ieri, più 0,7%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 183.426 (1.316 in più rispetto a ieri, più 0,7%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.
Oggi si registrano 20 nuovi decessi: 11 uomini e 9 donne con un’età media di 80 anni.
Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 4 a Firenze, 2 a Prato, 2 a Pistoia, 1 a Massa Carrara, 3 a Lucca, 3 a Pisa, 1 a Livorno, 3 a Arezzo, 1 residente fuori Toscana.
Sono 5.824 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.842 a Firenze, 474 a Prato, 522 a Pistoia, 501 a Massa Carrara, 589 a Lucca, 629 a Pisa, 379 a Livorno, 390 ad Arezzo, 267 a Siena, 152 a Grosseto, 79 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
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ITALIA
Covid: 15.370 positivi, 310 vittime Tasso positività 4.6% (ieri 4.8%)
Sono 15.370 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 15.943 . Sono invece 310 le vittime in un giorno (ieri 429). In totale i casi da inizio epidemia sono 3.857.443, i morti 116.676. Gli attualmente positivi sono 505.308 (-1.430 rispetto a ieri), mentre i guariti e dimessi dall’inizio della pandemia sono 3.235.459 (+16.484). In isolamento domiciliare ci sono 477.868 persone (-761 rispetto a ieri).
Sono 331.734 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 327.704. Il tasso di positività è del 4,6%, ieri era stato del 4,8%, quindi in calo dello 0,2%.
Sono 3.340 i pazienti ricoverati nelle rianimazioni per Covid in Italia, in calo di 26 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 163 (ieri 199). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 24.100 persone, in calo di 643 rispetto a ieri. (ANSA).
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Virologo,riaprire senza gli errori estate 2020  Broccolo, mascherine anche dopo vaccino, guardare al caso Cile
ROMA
(di Enrica Battifoglia) Essere vaccinati non vorrà dire poter togliere la mascherina: per riaprire in sicurezza è importante continuare a tenere alta la guardia finché non sarà raggiunta l’immunità di gregge. “In attesa di quel momento l’alternativa non è certamente restare chiusi: si tratta di sfruttare nel migliore dei modi il vantaggio combinato della vaccinazione e dell’estate”, osserva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. “E’ importante – aggiunge – non ripetere gli errori fatti nell’estate 2020”. La mascherina non va tolta dopo essere stati vaccinati “perché la vaccinazione non è efficace al 100% e, soprattutto, non è riferita all’infezione ma alla malattia”. Essere vaccinati significa infatti ridurre notevolmente il rischio di ammalarsi di Covid-19, ma “non garantisce di non infettarsi, né di non poter trasmettere l’infezione”. Se da domenica 18 aprile in Israele non sarà più obbligatorio indossare la mascherina all’aria aperta, “questo è possibile perché nel Paese è stato vaccinato il 65% della popolazione con Pfizer, raggiungendo il 90% negli over 60. Vedremo come andrà, non è detto che sia corretto. Certamente – osserva il virologo – non è una situazione confrontabile a quella italiana, dove il 17% della popolazione ha fatto la prima dose e il 7% la seconda, con 10,5 milioni di vaccini Pfizer somministrati, 3 milioni di AstraZeneca, che blocca molto meno l’infezione, e quasi un milione di Moderna”. Con questi numeri, prosegue l’esperto, “non possiamo applicare la stessa regola: se chi è stato vaccinato non indossa la mascherina ha comunque la probabilità di infettarsi, anche se senza conseguenze, e di trasmettere l’infezione”. L’importante, osserva, è evitare che si ripeta quello che è avvenuto nell’estate 2020, quando il virus circolava meno, ma la mancanza di un tracciamento e di un contenimento adeguati ha fatto risalire la curva dell’epidemia. Insegna molto anche l’esperienza del Cile, che ogni giorno continua a vedere aumentare i nuovi casi con il 37% della popolazione vaccinata. Tra le possibili cause, osserva Broccolo, ci sono “la diffusione di ceppi di coronavirus più virulenti dal Brasile, l’aumento del numero di cileni che viaggiano nel Paese e, soprattutto, la ridotta adesione alle distanze sociali dopo il programma di vaccinazione ha dato alle persone un falso senso di sicurezza. E’ ancora un esempio di come vaccinarsi non vuol dire togliere la mascherina e non mantenere il distanziamento: finché non si arriva a circa il 70% della popolazione vaccinata togliere le mascherine significa vanificare l’effetto del vaccino “. Ha inoltre senso continuare a fare i test, soprattutto considerando la circolazione delle varianti e il fatto che alcuni vaccini non sono in grado di contrastarle. “Le varianti complicano ulteriormente la situazione, considerando che non possiamo togliere mascherina finché non sia vaccinato circa il 70% della popolazione: una percentuale che al ritmo attuale sarà possibile raggiungere solo a fine anno”, osserva Broccolo. Anche nel caso in cui si riuscisse a raggiungere il livello di 500.000 dosi al giorno, “l’immunità di gregge non si potrà raggiungere se non a fine agosto. Di conseguenza – conclude – in estate non potrà stare essere senza mascherina”. (ANSA).

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