Sì alle mascherine a scuola, sui mezzi pubblici e in tutti i luoghi chiusi o molto frequentati, come mercati e bar, E’ quanto chiede il documento di Lettera 150, il think tank composto da circa 250 accademici e nato per proporre soluzioni efficaci per la riapertura in sicurezza dopo il lockdown, firmato dal virologo Andrea Crisanti dell’università di Padova, dal cardiologo Gianluigi Condorelli dell’Università Humanitas e dal giurista Giuseppe Valditara dell’Università di Torino, coordinatore di Lettera150. il documento viene presentato in vista della riapertura delle scuole e della ripresa di molte attività lavorative in settembre, quando si torneranno a utilizzare i mezzi pubblici e sarà più facile trovarsi in luoghi affollati. Sono “fattori – si rileva nel documento – che rischiano di avere, se non gestiti correttamente, un forte impatto sulla diffusione del coronavirus.”. Di conseguenza “i decisori pubblici devono dare un’informazione massiccia e diffusa sull’ uso corretto della mascherina, che non può essere lasciato alla libera interpretazione dei cittadini”, osservano gli esperti, per i quali occorre inoltre chiarire che “solo quelle certificate proteggono, quelle fatte artigianalmente non sono sicure e anzi producono in chi le indossa un fallace senso di sicurezza”. Secondo i firmatari “ciò che accadrà a settembre sarà determinante per l’evoluzione dell’epidemia nel prossimo autunno-inverno” e per questo “si deve far rispettare rigorosamente l’obbligo di indossare mascherine certificate sui mezzi di trasporto, in tutti i luoghi chiusi o particolarmente frequentati”. Bisogna inoltre “prevedere l’obbligo delle mascherine chirurgiche a scuola, sia per il personale scolastico che per gli studenti, precisando che le stesse vanno sostituite dopo ogni utilizzo” e, infine “si devono installare all’ingresso di stazioni e scuole scanner per misurare la temperatura e verificare che la mascherina sia indossata correttamente”. (ANSA).
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