Chiude fabbrica Marradi: Uncem, garantire occupazione montagna ‘A stagionali e non, poco senso trasferire produzione’

“A Marradi, la Italcanditi deve mantenere i posti di lavoro, stagionali e non, che hanno permesso, negli ultimi anni, a questo pezzo di Appennino, di vivere e esportare una delle più conosciute produzioni d’eccellenza montane. Troviamo poco sensato spostare la produzione di marron glacè, visto che qui le castagne ci sono, sono la storia di questo luogo e la sapienza delle mani delle donne che le lavorano da sempre”. Lo affermano Camilla Bianchi, coordinatrice dei Comuni montani toscani e Marco Bussone, presidente nazionale Uncem. “Esportare le risorse che offrono i nostri monti, senza una ricaduta diretta sul territorio da cui scaturiscono significa depredare quegli stessi territori, qui come altrove – aggiungono -. Ma se l’azienda decidesse di lavorare le castagne in altro luogo, come ha annunciato ancora nelle scorse ore incontrando i vertici di Regione Toscana, lo stabilimento non deve essere chiuso ma deve essere garantito almeno un semilavorato che offra garanzie per l’occupazione”. “Dobbiamo insieme con le Istituzioni fare un percorso per far crescere l’Appennino, creare lavoro in montagna, soprattutto per le donne – proseguono – solo così si combatte lo spopolamento. L’attenzione mediatica che ha acceso i riflettori ha evitato lo smantellamento dell’azienda di Marradi. Ma non può essere sempre cosi. Le aziende preziose come questa non devono chiudere per mera spinta al massimo profitto, delocalizzando in aree industriali ciò che invece è il baluardo di una piccola comunità. Siamo pronti a una ulteriore mobilitazione per evitare riduzioni di personale e capacità produttive dello stabilimento di Marradi”. (ANSA).

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