Gozzani, ?Il marmo per Carrara e deve essere cultura, arte, lavoro, elemento di distribuzione della ricchezza e di sviluppo sociale, solo in questo modo, valorizzandolo, smetter di essere motivo di discordia?.?Un patto per risolvere le criticit nel settore lapideo che abbia l?ambizione e la capacit di unire i vari interessi coniugando sviluppo con rispetto ambientale, del paesaggio e dei lavoratori. Abbiamo il dovere di trovare un equilibrio che tenga conto dell?impatto ambientale, dei costi e della ricchezza prodotta solo cos riusciremo a difendere i posti di lavoro e salvaguardare la pi importante economia del territorio. Per farlo non possiamo per prescindere dal coinvolgimento costante e approfondito di tutti coloro che sono interessati dal bene marmo: gli attori del settore e pi in generale la collettivit . Il marmo per Carrara e deve essere cultura, arte, lavoro, elemento di distribuzione della ricchezza e di sviluppo sociale, solo in questo modo, valorizzandolo, smetter di essere motivo di discordia.Dal marmo il nostro territorio dovrebbe avere molto di pi, in primis sotto forma di servizi alla collettivit , unitamente alla costituzione di una filiera capace di redistribuire in maniera pi equa questa grande ricchezza. Dobbiamo ricostruire un centro mondiale dell?arte, dell?artigianato, basti pensare che nel 2017 l?esportazione di blocchi di marmo italiano aumentata del 37% e la Provincia di Massa Carrara ha realizzato il fatturato estero pi elevato con un export di 212 milioni di euro. A fronte di ci diminuiscono i lavorati e i dati ci dicono che i blocchi partono interi verso gli Stati Uniti, la Cina, l?India e i Paesi Arabi. Questi dati alimentano una divisione tra chi fa impresa e una comunit che si sente ferita sulla quale si riversano solo i disagi a fronte invece della grande ricchezza che sempre pi prerogativa di pochi. Se questo , abbiamo il dovere di trovare insieme delle soluzioni che garantiscano ai lavoratori del marmo sicurezza e certezza del lavoro, agli imprenditori la libert di fare impresa nel rispetto per dei dettami costituzionali che attribuiscono un valore sociale al fare impresa e soprattutto garantiscano ad una comunit qualit della vita adeguata.Vorremmo ricordare che secondo i dati resi noti dal dipartimento di statistica dell?Universit La Sapienza di Roma la nostra Provincia 98esima su 110 in qualit della vita, 107esima per il disagio sociale, 103esima per il superamento quotidiano dell?inquinamento da polveri sottili e 95esima in fatto di infortuni sul lavoro. Come se non bastasse siamo la seconda provincia d?Italia con l?incremento pi elevato di disoccupazione con un pi 36,7%. Nel settore lapideo abbiamo 13 mila addetti, come sindacato abbiamo il compito di tutelare i lavoratori lavorando intensamente per trovare soluzioni improntate alla salvaguardia ambientale, alla sicurezza e alla certezza del lavoro e alla redistribuzione nel territorio della ricchezza al fine di trovare una soluzione che tenga conto di tutte le prerogative in campo con responsabilit e coesione?.Paolo GozzaniSegretario Generale Cgil Massa Carrara…cos in ANSAMarmo: Cgil, serva a distribuire ricchezza, stop discordie Gozzani, ‘Fare patto, territorio soffre’. Blocchi venduti interi Il marmo per Carrara e deve essere cultura, arte, lavoro, elemento di distribuzione della ricchezza e di sviluppo sociale, solo in questo modo, valorizzandolo, smetter di essere motivo di discordia. Lo afferma Paolo Gozzani, segretario generale della Cgil di Massa Carrara in una nota dove aggiunge che serve un patto per risolvere le criticit nel settore lapideo che abbia l’ambizione e la capacit di unire i vari interessi coniugando sviluppo con rispetto ambientale, del paesaggio e dei lavoratori. Abbiamo il dovere – prosegue Gozzani – di trovare un equilibrio che tenga conto dell’impatto ambientale, dei costi e della ricchezza prodotta solo cos riusciremo a difendere i posti di lavoro e salvaguardare la pi importante economia del territorio. Per farlo non possiamo per prescindere dal coinvolgimento costante e approfondito di tutti coloro che sono interessati dal bene marmo: gli attori del settore e pi in generale la collettivit . Dal marmo – ancora la stessa nota – il nostro territorio dovrebbe avere molto di pi, in primis sotto forma di servizi alla collettivit , unitamente alla costituzione di una filiera capace di redistribuire in maniera pi equa questa grande ricchezza. Dobbiamo ricostruire un centro mondiale dell’arte, dell’artigianato, basti pensare che nel 2017 l’esportazione di blocchi di marmo italiano aumentata del 37% e la Provincia di Massa Carrara ha realizzato il fatturato estero pi elevato con un export di 212 milioni di euro. A fronte di ci diminuiscono i lavorati e i dati ci dicono che i blocchi partono interi verso gli Stati Uniti, la Cina, l’India e i Paesi Arabi. Questi dati alimentano una divisione tra chi fa impresa e una comunit che si sente ferita sulla quale si riversano solo i disagi a fronte invece della grande ricchezza che sempre pi prerogativa di pochi. Se questo – conclude -, abbiamo il dovere di trovare insieme delle soluzioni che garantiscano ai lavoratori del marmo sicurezza e certezza del lavoro, agli imprenditori la libert di fare impresa nel rispetto per dei dettami costituzionali che attribuiscono un valore sociale al fare impresa e soprattutto garantiscano ad una comunit qualit della vita adeguata. La Cgil ricorda che secondo dati del dipartimento di Statistica dell’Universit La Sapienza di Roma la provincia di Massa Carrara 98a su 110 per qualit della vita, 107a per disagio sociale, 103a per inquinamento da polveri sottili e 95a per infortuni sul lavoro, nonch la seconda provincia d’Italia per incremento pi elevato di disoccupazione con un +36,7%.(ANSA).
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