Svendita immobiliare da parte di Palazzo Vecchio: a lanciare il j’accuse, oggi, sono stati i consiglieri comunali di ‘Firenze riparte a sinistra’ Tommaso Grassi e di ‘Potere al Popolo’ Miriam Amato. A fine giugno, senza informare la collettivit e grazie ad un accordo tra Invimit e il consiglio notarile, sono stati venduti tre appartamenti di quelli conferiti dal Comune di Firenze alla fine dello scorso anno nel fondo immobiliare di investimento ‘Sviluppo Italia’ – hanno spiegato gli esponenti di sinistra – quella che, per l’amministrazione fiorentina, doveva essere una operazione ventennale che portava risorse fresche al Comune si trasformata nella vendita, a prezzi scontati, dei beni immobili tramite avviso. Ma in pratica, ricostruiscono i consiglieri, il Comune ha ceduto gli appartamenti al fondo con uno sconto di oltre il 13% sul reale valore commerciale, ha incassato solo il 30% del totale, pari a poco pi di 3 milioni di euro. Il fondo ha emesso, nel mese di giugno scorso, sedici bandi per la vendita al prezzo pieno. Prezzo che, in alcuni casi ci , da sempre, parso assai ridicolo: per capirlo basta prendere in esame alcuni appartamenti gi venduti. Parliamo di due case da oltre 70 metri quadrati ciascuna, sul piazzale Michelangelo, con qualche centinaio di metri quadrati di giardino confinanti col giardino dell’Iris, ceduti ognuno a poco pi di 230mila euro. Cosa succeder adesso agli altri 13 immobili, messi in vendita e non aggiudicati? Il fondo proceder alla vendita in trattative private con chi vorr farsi avanti, abbassando ulteriormente il prezzo?, si chiedono Grassi e Amato, che sottolineano come, in definitiva, si sia conferito 100 per avere 30 certi e subito e 70 incerti, forse tra vent’anni. Sfidiamo l’amministrazione – concludono – a dimostrarci, nell’intera operazione Invimit, quale sia stato il guadagno per il Comune e la collettivit e quali invece i costi sostenuti, diretti ed indiretti, pur di vendere. (ANSA)
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