La vicenda a suo tempo fece scalpore. Andrea Bogazzi, delegato sindacale della Porto Spa, venne licenziato perch all’interno di un convegno della Cgil sulla sicurezza del lavoro denunci problemi di sicurezza all’interno della sua azienda e per questo venne licenziato. Il licenziamento in seguito ad una dura vertenza e sulla base di un esplicito accordo venne ritirato, ma scatt una sospensione di 10 giorni, sempre con le stesse motivazioni. Contro questo provvedimento il delegato tramite la Cgil ricorso al giudice del lavoro per comportamento antisindacale del suo datore di lavoro (art.28 legge 300). Il tribunale di Massa , Sezione Lavoro, gli ha dato ragione e ha condannato l’azienda al pagamento delle spese processuali. Dice il giudice nella sua sentenza: ?la nuova sanzione disciplinare inflitta al resistente chiaramente una violazione dell’intervenuto accordo conciliativo e come tale palesemente illegittima?. Va oltre il giudice e scrive, nella motivazione della sentenza, che ? evidente l’assoluta illegittimit e quindi la relativa nullit della sanzione disciplinare adottata per contrasto totale con la previsione dell’art.15 c.1 lett. B legge 300 che vieta qualunque atto discriminatorio nei confronti di un lavoratore, tra l’altro nei provvedimenti disciplinari a causa di attivit sindacale, cos come l’iniziale licenziamento, ove non fosse stato revocato, sarebbe stato ugualmente nullo?. Grande soddisfazione in casa Cgil che per bocca della segretaria generale della Cgil di Massa-Carrara Patrizia Bernieri ?esprime la piena soddisfazione per una sentenza che rende giustizia ad un lavoratore e raifferma la validit e l’importanza dello Statuto dei Lavoratori, oggi messo in discussione, come strumento insostituibilre di garanzia per le libert sindacali?. nb
24 minuto di lettura